mercoledì 28 aprile 2010

Allerta FAO: aumenta la minaccia di afta epizootica


La FAO ha oggi sollecitato maggiore sorveglianza internazionale contro l'afta epizootica (FMD, l'acronimo inglese) a seguito di tre recenti episodi in Giappone e Corea del Sud.

"Siamo preoccupati perché le rigorose misure di biosicurezza applicate dai due paesi sono state completamente travolte, segno di una infezione recente, su larga scala, nella zona d'origine, molto probabilmente in Estremo Oriente", ha dichiarato Juan Lubroth, veterinario Capo della FAO.

"Negli ultimi 9 anni, le incursioni della malattia in paesi ufficialmente immuni, come erano il Giappone e la Corea del Sud, sono state estremamente rare, per cui avere adesso 3 episodi in soli 4 mesi è motivo di seria preoccupazione", ha fatto notare l'esperto.

"Dobbiamo anche chiederci se non ci troviamo di fronte ad una possibile ripetizione della disastrosa epidemia del 2001 che si diffuse in Sudafrica, in Gran Bretagna ed in Europa a partire da precedenti incursioni proprio in Giappone e Corea del Sud", ha aggiunto Lubroth.

L'epidemia di afta epizootica del 2001 ha causato nella sola Gran Bretagna circa otto miliardi di sterline (più di 12 miliardi di dollari) di perdite per l'agricoltura, per il commercio di bestiame e per il turismo. Si stima che per evitare l'ulteriore diffusione dell'epidemia in quell'occasione siano stati abbattuti in Gran Bretagna più di sei milioni di capi di ovini e bovini.

All'inizio di questo mese le autorità veterinarie giapponesi hanno confermato un focolaio del tipo "O" del virus dell'afta epizootica, attualmente il più comune nei paesi asiatici dove la malattia è endemica. La Corea del Sud è stata colpita in gennaio dal più raro tipo "A" e poi in aprile ha sofferto l'infezione del tipo "O".

Sinora il Giappone ha dovuto abbattere 385 capi di bestiame - bufali, bovini e suini - nella sua iniziale risposta al focolaio e la Corea del Sud ha abbattuto oltre 3500 capi, per lo più suini.

"Anche un focolaio di modeste proporzioni, in un paese fino a quel momento immune dalla malattia, può causare perdite per milioni di dollari, poiché si chiudono i mercati globali e si devono attuare le misure di controllo della malattia", ha aggiunto Lubroth.

Le strade seguite dal virus non sono state ancora identificate, ma gli esperti ritengono che l'infezione si sia potuta verificare a causa di rifiuti alimentari (dei maiali potrebbero aver mangiato avanzi di carne infetti). Capire come si sia aperta una breccia nelle misure di biosicurezza è importante per riuscire ad impedire che si ripetano eventi simili altrove.

"In simili circostanze, riteniamo che tutti i paesi siano a rischio e dunque sarebbe opportuna una revisione delle misure preventive e della capacità di risposta", ha detto Lubroth.

Il rafforzamento delle misure di biosicurezza potrebbe implicare un riesame delle possibili strade di entrata del virus e misure per rinforzare i controlli nei porti e negli aeroporti e sensibilizzare sui rischi della malattia, per far sì che vi sia un'immediata segnalazione dei focolai.

L'afta epizootica è una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce gli animali con zoccoli: bovini, ovini, caprini e suini. Prende il nome dalle lesioni ulcerose che lascia in bocca e nelle estremità degli arti degli animali colpiti. Non colpisce gli esseri umani.

Fonte: FAO

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