giovedì 22 aprile 2010

TASSI USURARI: LA CASSAZIONE,SCONFESSANDO BANKITALIA, INSERISCE IL PIZZO DELLA COMMISSIONE DI MASSIMO SCOPERTO NEI TASSI SOGLIA. ORA I RIMBORSI


La sentenza n.12028 della seconda sezione penale della Suprema Corte di Cassazione (relatore Giudice dr.Domenico Gallo),che arriva dopo la Sentenza n.870 del 18.1.2006 della prima Sezione Civile di Cassazione, oltre ad assestare un duro colpo alla scandalosa prassi bancaria di appesantire il costo del credito, rivoluziona ancora una volta,come con l’anatocismo,i rapporti tra banche e clienti,sconfessando clamorosamente la tesi favorevole agli esclusivi interessi delle banche da parte della grande protettrice degli Istituti di credito, ossia di Bankitalia,che in una famigerata circolare emanata all’indomani della legge 108/96, aveva escluso dal calcolo dei “tassi soglia” il “pizzo” della commissione di massimo scoperto.

Come con l’anatocismo, chi è in causa con la banca o voglia intraprendere azioni legali perché negli affidamenti ricevuti spesso a tassi da strozzinaggio e che però rientravano nei tassi soglia stabiliti ogni tre mesi per tipologie di prestito dalle rilevazioni della media dei tassi praticati nel trimestre precdente maggiorati del 50%, appunto perché non veniva contemplato il vero e proprio “pizzo” della Commissione di massimo scoperto,tra l’1 e l’,5 trimestrale pari ad unamedia del 5.73% annuo.

La Cassazione penale, nell’udienza del 19 febbraio scorso,ha ristabilito ancora una volta la legalità nei rapporti e nei patti leonini tra banche e clienti,affermando che indipendentemente da quanto stabilito dai banchieri e dalle norme amministrative,il codice penale,ai sensi del quarto comma dell’art. 644 c.p. impone di considerare rilevanti ai fini della fattispecie di usura, tutti gli oneri che un utente sopporti in connessione con il suo uso del credito. E tra di essi rientra indubbiamente la commissione di massimo scoperto.

Imprenditori strozzati dal combinato disposto banche-Bankitalia che hanno pagato tassi superiori a quanto stabilito dalla legge antiusura,hanno diritto al rimborso.


Adusbef che ha tracciato la strada con la sentenza della prima sezione civile n.870/2006,e che si era battuta per la legge antiusura approvata nel 2006, continuerà ad offrire assistenza ai consumatori strozzati dalla protervia delle banche.

Fonte:Adusbef

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