venerdì 8 luglio 2011

ANIMALI: RAVENNA, ARCHIVIATA L'INDAGINE DELLA FORESTALE SULLA MORIA DI TORTORE

I volatili erano deceduti in massa all'inizio dell'anno. Letale è risultato essere l'effetto patogeno combinato del Paramyxovirus aviare e del Circovirus, che ha agito su animali già debilitati dal freddo invernale mentre la diffusione del virus è stata facilitata.

Dopo mesi di attività investigativa, si è conclusa con una archiviazione l'indagine giudiziaria, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Ravenna e delegata alla Forestale del Comando Provinciale di Ravenna e alla locale ARPA, sulla moria di tortore dal collare orientale (Streptopelia decaocto Friv.) che nelle prime settimane del corrente anno ha interessato l'area in prossimità del casello autostradale di Faenza (Ravenna).

L'individuazione delle cause del decesso dei circa 3.000 - 3.500 esemplari di volatili si è rivelata particolarmente complessa ed ha richiesto tempi lunghi, dettati soprattutto dalle modalità tecniche e dalle procedure delle analisi di laboratorio. Analisi ed accertamenti medico veterinari che sono stati effettuati presso le varie sedi dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ognuno specializzato in particolari settori di ricerca, e presso i laboratori della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Bologna.

Dagli accertamenti diagnostici di natura anatomo-patologica, batteriologica, virologica, isto-patologica e chimico-tossicologica è emersa l'assenza nelle sostanze di cui si erano alimentate le tortore di pesticidi clorurati e fosforati, carbammati, triazine, piretroidi, stricnina, neonicotinoidi, Pb [piombo], Cd [cadmio], Cr [cromo], Hg [mercurio], Zn [zinco], Cu [rame], micotossine e perossidi.

Solamente le analisi virologiche hanno date esito positivo. Le cause del decesso sono pertanto ascrivibili ad esclusivi fattori biologici naturali: letale è stato l'effetto patogeno del Paramyxovirus aviare il quale ha agito su un quadro di animali debilitati da immunodeficienza causati dalla presenza di altra forma virale (Circovirus), con inoltre un effetto di debilitazione sugli animali esercitato dalle basse temperature del periodo e con una diffusione del virus patogeno facilitata dall'elevato numero di volatili (alcune migliaia) in un uno spazio notevolmente ristretto: detta situazione ha determinato condizioni "innaturali" dovute ad una elevata e concentrata disponibilità alimentare di semi di girasole stoccati e movimentati all'interno del piazzale di una ditta locale nel periodo invernale.

Nel corso delle indagini condotte dal Corpo forestale dello Stato è emerso inoltre che episodi del tutto simili si sono verificati negli anni passati nel medesimo sito e che casi di decessi di tortore dal collare orientale si sono verificati nello stesso periodo dell'anno corrente in differenti località della provincia di Ravenna, della stessa regione Emilia-Romagna ma anche in altre regioni (come ad esempio nelle Marche, in particolare nel maceratese, nei primi mesi autunnali).

In considerazione dell'accertamento della causa naturale del decesso non sono state individuate responsabilità di natura dolosa e/o colposa nei confronti di alcun soggetto e sono state escluse anche ipotesi di danno arrecato direttamente e/o indirettamente alla fauna selvatica. Sulla base della dinamica degli eventi sono da escludere anche elementi di pericolo per la salute pubblica. Dopo che all'inizio della moria erano state formulate le ipotesi più disparate, sono stati i dati scientifici e le analisi di laboratorio a chiarire le cause di questo particolare fenomeno.

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