L’associazione vaglia l’ipotesi di chiedere al governo la restituzione delle somme versate dai contribuenti per eventi di vecchia data.
“L’aumento delle accise ci stupisce e ci destabilizza - dichiara il segretario nazionale del codici, Ivano Giacomelli –. Il Governo ha messo in atto un provvedimento che costerà caro agli italiani. Ricordiamo che le accise sono state istituite nel corso degli anni con lo scopo di finanziare diverse emergenze: dal 1935 al 2004. E mentre le ragioni che avevano portato all'introduzione della nuova tassa si sono "estinte", gli aumenti in questione sono stati trasformati di fatto in entrate ordinarie per l'erario”.
Andando nel dettaglio,vediamo quali sono gli eventi che i consumatori pagano attraverso le accise:
Evento Aumento
Guerra di Abissinia del 1935 1,90 lire
Crisi di Suez del 1956 14 lire
Disastro del Vajont del 1963 10 lire
Alluvione di Firenze del 1966 10 lire
Terremoto del Belice del 1968 10 lire
Terremoto del Friuli del 1976 99 lire
Terremoto dell'Irpinia del 1980 75 lire
Missione in Libano del 1983 205 lire
Missione in Bosnia del 1996 22 lire
Rinnovo del contratto degli
autoferrotranviari del 2004 39 lire (0,020 euro)
TOTALE: 486 lire al litro
pari a 0,25 euro
Sostanzialmente, l’accisa incide già per circa il 48% sulla formazione del prezzo. Complessivamente, la componente fiscale (IVA inclusa) varia dal 50% per il gasolio al 56% per la benzina.
“Siamo stanchi di tali aumenti ingiustificati – commenta l’AVV. Carmine Laurenzano, Responsabile Ufficio Legale Nazionale Codici- e annunciamo che Codici sta vagliano seriamente l’ipotesi di chiedere al Governo la restituzione delle somme versate dai cittadini per eventi di vecchissima data come la guerra in Abissinia. Riteniamo ridicolo e illegittimo che i cittadini debbano ancora pagare per eventi, quali la crisi di Suez e il disastro del Vajont. Inoltre invitiamo il Governo ad introdurre meccanismi di ammortizzazione delle speculazioni”.
Fonte: http://www.codici.org
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