Una catasta di frigoriferi in disuso e oltre 100 metri cubi di rifiuti anche pericolosi, scattano i sigilli della Forestale. Denunciato un imprenditore.
Oltre 100 metri cubi di rifiuti anche pericolosi derivanti dallo smantellamento di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), 34 frigoriferi fuori uso. Li hanno trovati gli agenti della Forestale in due aree del modenese dove sono scattati i sigilli del sequestro.
Parte dei materiali contengono cloro-fluoro-carburi (CFC), sostanze inquinanti considerate tra i fattori responsabili del buco dell'ozono.
Le indagini del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Modena hanno portato sulle tracce di un imprenditore modenese che opera nel settore della vendita e riparazione di apparecchi refrigeranti per la ristorazione.
È scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Modena per gestione illecita di rifiuti pericolosi e non, reato per il quale sono previsti la pena dell'arresto da 6 mesi a 2 anni e un'ammenda da 2.600 a 26.000 euro.
L'indagato deteneva gli elettrodomestici, classificabili a pieno titolo come rifiuti, senza le autorizzazioni previste dalla legge e li smaltiva in maniera illecita.
Al vaglio degli investigatori è anche l'ipotesi che dietro un episodio del genere possano celarsi le maglie di un traffico illecito più vasto, per questo le indagini sono ora concentrate sulla esatta provenienza dei materiali.
Il Corpo forestale dello Stato ricorda che qualsiasi attività di recupero e smaltimento di rifiuti, tanto più se si tratta di RAEE, deve essere effettuata esclusivamente da soggetti regolarmente autorizzati.
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