“La Fondazione Santa Lucia l’ho conosciuta l’anno scorso quando ho avuto un’ischemia, ero stata ricoverata all’ospedale San Giovanni, e poi trasferita qui. Ho sempre ritenuto una grande fortuna essere arrivata in questo posto, perché sono stata talmente bene, forse non è il termine esatto parlando di terapia intensiva, ma questo è il luogo che mi ha messo in pace con la mia malattia, direi con il mondo, perché è talmente bello, talmente prezioso tutto quello che si fa qua, dal lavoro delle persone, all’attenzione che hanno verso il paziente, ti fanno sentire a tuo agio, gli infermieri sono straordinari, le fisioterapiste sono bravissime. Io sono stata alla Fondazione Santa Lucia cinque mesi, sembra assurdo, ma quando sono dovuta andare via perché avevo finito il mio percorso riabilitativo e dovevo ritornare a casa mia, ho sentito moltissimo la mancanza del Santa Lucia, stavo talmente bene…
La mia vita è stata tutta una corsa, ho sempre visto molte persone, loro hanno visto me, ma io da lontano, dal palcoscenico in realtà vedevo solo le teste, qui invece ho imparato a guardare le persone, a notare le piccole cose, una volta non mi sarei mai soffermata a guardare niente.
Sono stata molto sorpresa quando ho letto sui giornali della situazione in cui versa la Fondazione, perché veramente chiudere un posto così mi sembra una cosa delittuosa, non si può chiudere! la gente ha bisogno del Santa Lucia, non posso pensare che questo ospedale possa non esistere più. Posso capire che ci possano essere dei problemi, ma vanno visti sia da una parte che dall’altra, vanno ponderati bene, magari ci saranno delle cose che si possono fare, ma chiudere il Santa Lucia no. Non si può, non si deve, è veramente un delitto!”
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