Il messaggio all’incontro dell’Unione per il Mediterraneo appena conclusa a Barcellona
"Dobbiamo impegnarci ora se vogliamo che le persone di domani vivano in sicurezza e in un ambiente sano. E’ ora il tempo di investire per il futuro del Mediterraneo, ed è essenziale che la società civile sia parte integrante in questo processo d’investimento ". Così Mustapha Derdabi, dell'Associazione marocchina per la Protezione dell'Ambiente del Wilaya di Tetouan, ha riassunto gli intenti e le preoccupazioni dei molti presenti all’incontro dell’Unione per il Mediterraneo, tenutasi ieri a Barcellona, in Spagna. Esperienza senza precedenti a cui ha partecipato il WWF e altre associazioni ambientaliste della società civile mediterranea.
I rappresentanti della società civile dell’ Albania, Croazia, Egitto, Francia, Italia, Libano, Montenegro, Marocco, Tunisia e dell'Unione europea hanno discusso e trovato un accordo sulla necessità di rafforzare la partecipazione delle ONG nelle politiche dell'Unione per il Mediterraneo.
" La collaborazione tra ONG ambientaliste in Mediterraneo ha un’ enorme forza da impiegare se si vogliono apportare cambiamenti a livello regionale e globale. La società civile può contribuire in modo significativo a questo processo proprio in seno all'Unione per il Mediterraneo ", ha detto Wael Hmaidan di IndyACT, un gruppo attivista con sede in Libano. Il Mediterraneo è una delle più ricche regioni del mondo in termini di ambiente e risorse naturali, ma è minacciato dalla diminuzione delle risorse idriche, dal degrado degli habitat, dai rischi del cambiamento climatico.
L’abbattere queste minacce e la necessità di sviluppare energie rinnovabili e sostenibili sono stati aspetti prioritari.
"È emozionante seguire la rapida evoluzione di questa regione ed è essenziale che la società civile e le ONG interessate, ne siano parte e si rapportino con l’UPM. Un processo trasparente e di impegno sarà la chiave per fare enormi passi avanti in questo contesto geografico ", ha detto Agrasot Paloma, direttore del Programma Europeo di vicinato del WWF.
“Il Mediterraneo è un ambiente condiviso da più paesi e comunità, un bene comune ma in forte sofferenza a causa degli impatti antropici che hanno anche effetti ambientali, sociali e economici. L’impegno come WWF, da condividere con tutte le comunità, è quello di proporre solide azioni di recupero sul territorio e sugli ambienti marini, di programmazione delle attività di pesca e del turismo per far tornare il Mediterraneo un luogo di qualità” – ha dichiarato Adriano Paolella direttore generale del WWF Italia.
La discussione ha toccato anche la “primavera araba”, Il risveglio politico e la rivoluzioni che hanno caratterizzato quest'anno tutto il Medio Oriente e Nord Africa . La primavera araba ha ravvivato l'attenzione delle istituzioni sul ruolo fondamentale della società civile nel determinare cambiamenti reali e profondi. Costruire una sensibilità ambientale nella società civile di tutto il Mediterraneo è un bisogno fondamentale e ciò deve, quindi, spingere ad un maggiore coinvolgimento delle ONG ambientaliste nelle fasi decisionali e d’indirizzo.
"Dobbiamo continuare a promuovere la partecipazione delle ONG per potenziare la società civile attraverso la formazione e capacity-building" ha detto Michal Sagiv di Amici della Terra.
Il WWF ha chiesto all’Unione per il Mediterraneo di porre in particolare più attenzione nella regione a problematiche che non sono considerate prioritarie come cause di danno ambientale, una su tutte la pesca e i danni subiti dall’ambiente marino.
Raül Romeva i Rueda, dei Verdi e Vice Presidente del Parlamento Europeo ha sottolineato la necessità che la società civile collabori a livello mediterraneo. "Paesi del Mediterraneo condividono un insieme comune di minacce Maggiore e rischi per la stabilità del loro ambiente e benessere. Abbiamo molto da guadagnare da tesi Affrontare le sfide insieme, e traendo la società civile coinvolti nella conversazione su tutte le questioni ambientali - tra cui la pesca e Marine questioni urgenti sociali che spesso rimangono sommerse ", ha detto Romeva.
"La voce della società civile ha mandato un messaggio forte e chiaro in questi giorni a Barcellona," ha detto il Dott. Rafiq Husseini, Vice Segretario Generale per l'Acqua e l'Ambiente all'Unione per il Mediterraneo. "Coloro che sono coinvolti in seno all'Unione per il Mediterraneo dovranno incoraggiare questo processo di inclusione delle ONG ambientaliste nei processi di decisioni e nelle politiche che hanno un impatto diretto sulla vita dei cittadini di tutto il Mediterraneo".
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Fonte: http://www.wwf.it
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