giovedì 27 gennaio 2011

BANCHE: GLI STRESS TEST,DA RENDERE PUBBLICI,NON DEVONO ESSERE TRUCCATI, SCORPORANDO GLI AIUTI PUBBLICI DAL PATRIMONIO NETTO.

Adusbef ritiene che gli stress test sulle banche,effettuati in passato all’acqua di rosa, da dare in pasto all’opinione pubblica ed ai risparmiatori per rassicurarli a rinnovare le ingenti quantita di obbligazioni bancarie in scadenza, che solo per l’Italia sono pari a 629 miliardi di euro, 245 dei quali pari al 39% scadono nel 2011 ed il restante 61% quantificati in 384 miliardi di euro entro il 2014, devono essere effettuati con rigore ed adeguatamente pubblicizzati agli occhi dell’opinione pubblica e del popolo degli investitori.

Ma nell’effettuare queste analisi per verificare il patrimonio delle banche rispetto al rischio di crisi e di speculazione, sempre in agguato per colpire con la tenuta delle banche la stabilità dei debiti e degli Stati sovrani, non si possono mischiare negli assets di patrimonio netto,quegli istituti bancari che hanno ricevuto forti iniezioni di denaro pubblico,come alcune banche del nord Europa, salvate con centinaia di miliardi di euro di denari dei contribuenti,e proprio per questo più patrimonializzate rispetto alle banche italiane,che non hanno avuto bisogno,se non in misura marginale,dei Tremonti bond, perché si sono finanziate da tempo a rate,sulle spalle dei consumatori-utenti con costi di gestione dei conti più elevati (295 euro in Italia contro 114 media Ue), e tassi superiori alla media europea su mutui (+ 0,49%) e prestiti (+ 0,87%).

Il commissario Ue ai servizi finanziari, Michel Barnier, che ha oggi confermanto la nuova ondata di stress test che sarà effettuata sullo stesso numero di banche della volta precedente, circa "una novantina",da portare a termine entro l'estate, dovrà aggiungere questi rigorosi criteri,sottraendo dal patrimonio netto delle banche europee che hanno benificiato di aiuti dei governo,quindi hanno rafforzato a spese dei contribuenti la loro tenuta economica rispetto ai criteri Tier 1,dalle banche che non hanno avuto bisogno di queste provvidenze,e proprio per questo sono meno patrimonializzate.

Adusbef infine, mette in guardia ancora una volta i risparmiatori dalle sirene delle banche, che ancora una volta cercano di spacciare con tutti i mezzi ed in pieno conflitto di interesse, le loro obbligazioni ai risparmiatori,cercando di dissuaderli dal rinnovare le scadenze dei BOT,BTP o altri titoli di Stato,perché “Patti Chiari” docet,più rischiosi delle Lehman Brothers,invitandoli di continuare a segnalarci tali tentate vendite di bond bancari a scapito dei titoli del debito pubblico italiano.

 






Nessun commento:

Posta un commento