venerdì 21 gennaio 2011

CORSA DI MIGUEL NELLA CAPITALE: “UNA GARA PORTATRICE DI VALORI E UNA FESTA PER TUTTI”

di Alessandro Proietti

Lontana dalle tensioni sportive, poliedrica e multiculturale. La corsa di Miguel, giunta alla dodicesima edizione domenica 23 gennaio, racchiude in sé il messaggio del ragazzo pieno di speranze e vivacità intellettuale a cui è ispirata. Miguel Benancio Sanchez aveva 25 anni quando fu prelevato in casa sua da otto uomini e non vi fece più ritorno. Lui e trentamila ‘desaparecido’ furono le vittime della dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983. Un regime spietato che fece strage dei dissidenti politici e di chi avesse idee, cuore e passione.

Il migliore modo per ricordare la figura di Miguel è stato organizzare una corsa che è diventata uno degli appuntamenti più attesi del podismo romano e non solo (naturalmente la gara a Buenos Aires è molto sentita), capace di attrarre più di 6mila persone, con un incremento di circa 1000 partecipanti rispetto all’anno scorso, tra professionisti (4.800 gli iscritti alla competitiva di 10 km circa) ed amatori (3 km).  

Senza dimenticare che nell’edizione 2011 anche i cicloamatori potranno prendere parte all’evento, con una pedalata-apripista fino alla festa ciclofila di Ponte Milvio (8 chilometri) ed una randonnée di 73 chilometri che si concluderà allo stadio Paolo Rosi. “La pedalata – dice Valerio Piccioni, uno degli organizzatori della corsa nonché giornalista della Gazzetta dello Sport – sarà aperta dai 40 compagni di squadra dei sette cicloamatori morti nel tragico incidente di Lamezia Terme dello scorso 5 dicembre. Una pedalata – sottolinea Piccioni – che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’attenzione sull’utilizzo delle due ruote nelle grandi città. Saranno circa 360-400 i cicloamatori che parteciperanno”.  

Il raduno della prova ciclistica è fissato domenica mattina in via della Moschea, al parcheggio dell’impianto sportivo ‘Aquaniene’. Alle 9:30 il via, dalla stessa strada dei Campi Sportivi che sarà invasa dagli oltre 6mila partecipanti alla gara podistica. 

Alle ore 10 partenza con tre diverse ‘ondate’, a seconda del numero dei pettorali. Nell’ultima, quella dedicata alla gara non competitiva, saranno presenti gli atleti del baseball e del softball che, con le loro divise di gioco, renderanno evidente a tutti la propria passione sportiva. Oltre all’evento sportivo, però, l’amore per questi sport si esprimerà nell’evento ‘Batti, Corri e Leggi’ che avrà il suo momento clou sabato 22 quando al Palaluiss di Piazza Mancini si svolgerà il programma di proiezioni cinematografiche e letture sul baseball. I presenti avranno anche la possibilità di provare un giro di mazza al tunnel della battuta gonfiabile che sarà attivo all’interno della struttura.    

E l’aspetto culturale abbraccia altri sport. A cominciare dal pugilato: “E’ molto interessante – dice Valerio Piccioni – la kermesse ‘pugni d’autore’, di scena sabato mattina nella storica palestra del Flaminio dove si sono allenati campioni del calibro di Carlos Monzon. A poche ore dal via della corsa ci sarà la presentazione dell’autobiografia dedicata a Bruno Mascarenhas, un personaggio eclettico, medaglia d’oro ai Campionati europei di canottaggio 2007 e finalista alle Olimpiadi del 2008. Sarà presente, inoltre, Elisa Santoni, una delle ‘farfalle d’argento’, della nazionale italiana di ginnastica ritmica".  

La corsa di Miguel aiuterà diverse associazioni per la raccolta fondi. A cominciare dall’Associazione ‘Arcobaleno della speranza Onlus’, che si occupa della lotta alla leucemia. Sarà finanziata anche la costruzione di alcuni pozzi d’acqua in Mali ed una piccola casa di Miguel per i bambini disagiati in Brasile. 

“La corsa di Miguel – sostiene Valerio Piccioni – si caratterizza per la poliedricità in quanto vuole guardare a tanti tipi di mondo ed a tanti tipi di sport. E proprio al motto di ‘un altro mondo è possibile, un altro sport è possibile’, si inserisce la scelta della eco compatibilità, dell’utilizzo di materiali riciclabili per la gara in armonia con la natura".  

La manifestazione ha preso il via ieri nella splendida cornice dell’Aranciera di San Sisto alle Terme di Caracalla, dove si è svolto un concerto di musica barocca della Camerata Artemisia Gentileschi. Un gruppo diretto dall’oboista Barbara Ferrara, che deve il suo nome alla pittrice romana che 500 anni fa ebbe il coraggio di denunciare il suo stupratore, trasformando il suo dolore in arte.  

Parola d’ordine della dodicesima edizione della corsa di Miguel è ‘donna’. Per le signore che parteciperanno è previsto, infatti, un pacco gara più ricco rispetto a quello degli uomini, oltre ad un concorso a premi intitolato alla Venere del Foro Italico. All’arrivo sarà predisposta una corsia rosa nella parte centrale. Queste ed altre iniziative fanno parte di una campagna per aumentare la partecipazione delle donne alla gara competitiva di 10 chilometri intorno al Tevere.  

La corsa di Miguel (che ha avuto anche nel 2009 e nel 2010 due appendici all’Aquila con centinaia di partecipanti) sarà trasmessa in diretta su Rai Sport 2, con il commento di Franco Bragnana.     

Durante il percorso (10,3 chilometri per l’esattezza) sarà possibile sfiorare i set di alcuni tra i capolavori del cinema italiano: da una casupola quadrata abbandonata di color ocra, set della scena madre di ‘Guardia e Ladri’, al ponte di Corso Francia dove Nanni Moretti ha girato parte del primo episodio di ‘Caro Diario’. Senza dimenticare alcune location scelte per ‘Ladri di biciclette’, ‘Mignon è partita’ oppure ‘Mamma mia che impressione’ con Alberto Sordi.   

La corsa di Miguel organizza, inoltre, nell’ambito del progetto didattico ‘Miguel 2011/VIVA LA STAFFETTA’, una serie di competizioni sportive che si svolgeranno nei prossimi mesi di febbraio, marzo e maggio 2011, rivolte alle scuole primarie e secondarie. Insieme con un bonus per chi organizza nel proprio istituto l’incontro-seminario proposto dalla corsa di Miguel, i risultati daranno vita ad una classifica combinata che designerà i vincitori e attribuirà il montepremi.  

“Miguel – spiega Valerio Piccioni – aveva l’eclettismo dell’autodidatta. Aveva studiato fino alla quinta elementare, ma il suo sogno era diventare docente di educazione fisica. Miguel era un atleta, si allenava due volte al giorno, quando non lavorava in banca. Di notte studiava. Era molto attento all’alimentazione. Quando si svegliava la mattina – prosegue Piccioni – era solito mangiare una mela preparatagli dalla sorella Clara. Aveva, inoltre, il culto della bellezza. In tempi in cui c’erano delle canottiere spartane, lui era riuscito ad indossarne una molto bella, che è diventata il simbolo della gara podistica da noi organizzata, in tutto il mondo. La corsa di Miguel aiuta a considerare lo sport come portatore di valori. Non triste, malinconico, ma ricordo che diventa futuro. La corsa di Miguel è una festa per tutti".

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