martedì 25 gennaio 2011

BERLUSCONI URLA LA SUA RABBIA AL TELEFONO. STA ARRIVANDO LA TEMPESTA

di Andrea Doi

È nell'aria. Sta per arrivare. La tempesta ormai sta per abbattersi sulla seconda Repubblica. O meglio. Sul "nostro" premier Silvio Berlusconi.

E Lui, il vecchio Imperatore nonché provetto marinaio di baie "costasmeraldine" ha fiutato l'aria e l'arrivo della grande onda che sta per travolgerlo.

Peccato per lui che non sappia condurre la barca in queste condizioni. Questo è mare aperto e non un porticciolo privato.

L'ennesima dimostrazione di come il Cavaliere sia ormai alla deriva e navighi senza alcuna meta è arrivata ieri.

Una telefonata in diretta alla trasmissione "L'infedele", sulla rete La7, ha fatto capire a tutti quanti che l'Imperatore non ha più argomenti da utilizzare per difendersi, se non il becero insulto.

Probabilmente Lui stesso ha capito che ormai la sua avventura come presidente del Consiglio sta per finire.

E allora urla, sbraita, insulta, invita il suo difensore occasionale, l'onorevole Iva Zanicchi (si, si, proprio quella di "Ok! Il prezzo è giusto") a lasciare la trasmissione di Gad Lerner, per il popolo Pdl indegno presentatore televisivo.

Come ha fatto con Floris tempo fa a Ballarò, fa lo stesso con L'Infedele: non accetta il contraddittorio, non spiega perché non va dai magistrati a farsi interrogare.

Lui che è abituato ad ottenere sempre tutto, tutti i Si di questo mondo, a costo, dice qualcuno, di pagare per averli, non risponde a quella domanda. E, come detto, insulta.

«Un programma disgustoso con una conduzione spregevole, turpe, ripugnante che porta avanti tesi false, lontane dalla realtà» - urla dalla cornetta, quasi volesse ripetere quello che qualcuno da tempo pensa di certi telegiornali nati e cresciuti sotto l'Impero Berlusconi.

L'Imperatore va avanti nel suo delirio telefonico, aggiungendo un «Io so quello che dico».

«Io non mi dimetto, io non mi dimetto» un mantra ripetuto ogni giorno quello di Silvio Berlusconi che però non riesce a dargli quella forza di cui ha bisogno per andare avanti.

Abbandonato al proprio destino sul campo di battaglia dai suoi vecchi generali: Bossi pronto a baciarlo sulla guancia e consegnarlo a chi di dovere in cambio del Federalismo e Emilio Fede, pronto a cambiar casacca per l'ennesima volta piuttosto che indossare una divisa a strisce orizzontali, con un numero di matricola ricamato sopra.

Lasciato solo dalle sue donne (qualcuno dice che fossero anche di chi pagava il dovuto), che nonostante il loro presunto mecenate continuano a far quattrini sculettando a destra e manca.

A difesa dell'Imperatore la guardia personale: l'ex camerata Daniela Santanché, che come Lui insegna urla e fugge da Annozero e Agorà e la già citata Iva Zanicchi (si, si, proprio quella che cantava a Sanremo 2009 "Ti voglio senza amore").

Insomma due delle donne che erano rimaste nelle retrovie, oscurate dai "visi" degli altri onorevoli modello Carfagna.

Le due ora cercano la rivincita, proprio mentre gli altri colleghi invece tentano di capire dove sarà più sano ripararsi quando la tempesta arriverà.

Santanché e Zanicchi: come i ragazzi della Gioventù Hitleriana combattono tra le macerie dell'Impero, pronte a dimostrare il proprio valore.

Non crediamo che Berlusconi apparirà mai davanti ad un magistrato e tantomeno davanti ad un giudice. È quasi più probabile che il "nostro" premier finisca i suoi giorni da Imperatore su qualche isola nelle vicinanze di Antigua per esempio o in nord Africa, ospite di ville che un tempo hanno fatto da dorato rifugio ad un altro Imperatore finito in disgrazia (giudiziaria), che vedere emettere un verdetto, innocente o colpevole che sia, nei suoi confronti.

Non abbiamo la sfera di cristallo e quindi non conosciamo il suo futuro.

Ma quest'ultima telefonata è l'ennesimo segnale che anche lui ha capito che ormai non c'è più tempo. Poi l'onda arriva e spazza via tutto.

Nani e ballerine compresi.


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