domenica 20 novembre 2011

ONCOLOGO RIFIUTA CHEMIOTERAPIA PER LA MOGLIE…

Dopo aver perso parenti e amici a causa di quello che definiscono il male del secolo, il cancro, dopo averli visti soffrire terribilmente per i postumi di cicli e cicli di chemioterapia e per poi morire…. Mi sono posta la domanda ” se un medico fosse colpito direttamente da questo male quale strada sceglierebbe?”.Naturalmente queste sono riflessioni personali, si riportano solo a titolo informativo, ognuno poi agisce come meglio crede.

Renè Oncologo americano rifiuta la chemioterapia per la moglie.

La moglie di un oncologo famoso americano si ammala di cancro e il marito non la sottopone alla chemioterapia. Sidney Winawer è un oncologo direttore del Laboratorio di Ricerca per il Cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di NewYork, uno dei centri più importanti del mondo. Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti, metà dei quali sono deceduti. Ma un giorno la diagnosi è toccata a sua moglie… Ben consapevole dei danni catastrofici e dell’inutilità assoluta di quel tipo di cura come ammetterà più tardi nel suo libro “Dolce è la tua voce”, Positive Press, 1998 non la sottopone a nessuna chemioterapia o radioterapia, ma si affida alla somatostatina quella di Luigi Di Bella. E la moglie guarisce! Perché la chemioterapia non risolve il problema.

Secondo la stragrande maggioranza delle teorie mediche, ci si ammala di cancro per una insufficienza del sistema immunitario. La chemioterapia riduce le masse tumorali di dimensione, ma al prezzo di distruggere completamente il midollo e le difese immunitarie dell’organismo, col risultato che quest’ultimo rimarrà debilitato ed esposto ad ammalarsi di nuovo per anni o anche per il resto della vita. Per dare un’idea di quanto siano tossici questi veleni posso prendere spunto dalla stessa documentazione farmaceutica allegata a questi “farmaci”: pensate che basterebbe solo aumentare di poco le dosi di una sola “seduta” di chemioterapia per uccidere un cane, nel 100% dei casi, per avvelenamento nel giro di pochi giorni potete controllare voi stessi dato che la tossicologia è pubblica. Inoltre per smaltire questi farmaci occorre molto tempo mesi e mesi, molto di più della durata di ogni ciclo, per cui quando si torna ad es. dopo un mese a fare un altro ciclo si ha un accumulo continuo di veleni nell’organismo! Il fatto che molto spesso il cancro ritorna negli anni successivi, dopo una cura di chemioterapia, non è dovuto a una certa “predisposizione” della persona, ma al fatto che le difese immunitarie sono ormai distrutte e quindi l’organismo è completamente indifeso ed è logico che venga aggredito nuovamente.

La chemioterapia non è quindi la soluzione definitiva del problema, poichè questo si ripresenta molto spesso anni dopo con maggiore violenza. Il cancro deve essere vinto invece potenziando il sistema immunitario. Per molti tipi di tumore, il sistema immunitario ha una “memoria”, esattamente come per le malattie esantematiche morbillo, varicella, rosolia, ecc.; se il tumore viene vinto dall’organismo stesso, piuttosto che represso dai farmaci, è molto più difficile che si ripresenti in seguito.

Qui ci sono 5 pagine di dati ufficiali http://aloearborescens.tripod.com/chemioterapia.pdf  sui veri risultati della chemioterapia dal 1950 ad oggi, oltre ai retroscena delle multinazionali farmaceutiche. La ricerca non ha fatto passi da gigante come tutti pensano, ma, al contrario, la gente si ammala e muore più che nei decenni scorsi. Con i metodi di cura attuali il 90% degli ammalati non sopravvive più di 10 anni al cancro.

Oncologo: Sidney Winawer

1 commento:

  1. Ho un ricordo recente e per i familiari è lacerante decidere, si finisce con l'accettare quello che va per la maggiore. Il livello di informazione sulle altre cure è zero; ricordo di avere cercato delle informazioni sul siero di scorpione cubano e sulla cura al bicarbonato di sodio, le demonizzazioni spesso superano le informazioni.

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