domenica 27 novembre 2011

RECUPERO ENERGETICO DEGLI EDIFICI (VIDEO)

Nei nostri edifici c'è un potenziale energetico inutilizzato e pronto da essere sfruttato. Il recupero energetico degli edifici può costituire la base della green economy italiana. 4 tavoli di lavoro studiano come fare.

L’Italia conta sul suo territorio 13 milioni e mezzo di fabbricati dei quali circa 12 milioni destinati ad abitazioni. Il 65% di questi edifici sono ville o case unifamiliari e il resto piccoli e grandi condomini.

Dalla fine della seconda guerra mondiale ai primi anni ’80 è stato costruito il 50% del patrimonio edilizio nazionale.


Tra questi, gli edifici costruiti tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70 hanno prestazioni energetiche molto basse, consumano circa 160 chilowattora al metro quadro, contro i 75 di un edificio di nuova costruzione.

La loro riqualificazione energetica, con interventi radicali sull’involucro e sugli impianti, permetterebbe una riduzione dei consumi superiore al 50 %, aumentando il comfort.

Nei nostri edifici esiste quindi un enorme giacimento di energia pronto per essere sfruttato, e i mezzi per farlo già sono disponibili: il mercato propone materiali, componenti e servizi ad alta efficienza, e l’industria nazionale è all’avanguardia in questo settore.

Per dare impulso al mercato della riqualificazione e per conseguire effettivi vantaggi energetici ed economici, sono indispensabili meccanismi e strumenti per incentivare gli investimenti e garantire la qualità del risultato finale.

Da questa esigenza nascono i Tavoli di Lavoro per l’Efficienza Energetica degli Edifici Esistenti, un organismo di consultazione promosso e coordinato dall’ENEA nella sua funzione di Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica. Ai 4 tavoli, per elaborare proposte condivise, partecipano soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell’edilizia.

Sviluppo di competenze per imprese e figure professionali orientate alla produzione e gestione di sistemi residenziali efficienti; abbattimento dei costi di produzione agendo principalmente su economie di scala; incremento delle attività di ricerca e industrializzazione connesse allo sviluppo del mercato; miglioramento della qualità della vita urbana con la creazione di quartieri energeticamente sostenibili.

Un impegno comune verso una green economy italiana a basso consumo energetico, più sicura, più competitiva e più sostenibile.


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