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“Le condizioni del paese sono gravissime. Dall’inizio della crisi oltre 800mila persone hanno perso il posto di lavoro. (…) Le manovre estive del 2011 sono state pesantissime e non sembrano avere la forza di invertire la rotta della crisi economico-finanziaria. L’effimera ‘Legge di Stabilità 2012’ ed un inconsistente ‘Decreto sviluppo’ sono provvedimenti inefficaci, sostanzialmente inutili”. Lo si legge nelle prime pagine del Rapporto 2012 (in .pdf) della campagna Sbilanciamoci! ha presentato nei giorni scorsi a Roma
Di fronte a questo scenario, il XIII Rapporto della campagna presenta una vera e propria “contromanovra” da oltre 40 miliardi di euro, dedicata a difendere i redditi, il lavoro, le fasce più esposte alla crisi e a sostenere un modello di sviluppo sostenibile e alla riduzione del debito. Una via per affrontare la crisi in modo equo e per il rilancio di uno sviluppo sostenibile: si tratta infatti di 100 proposte concrete per politiche economiche e finanziarie nel segno dell’equità sociale, della sostenibilità ambientale di un’economia diversa fondata su un nuovo modello di sviluppo.
Il Rapporto sottolinea di quanto già affermato dalla campagna all’indomani delle ultime manovre presentate da Tremonti a luglio e agosto e cioè che i recenti provvedimenti del governo Berlusconi sono stati socialmente iniqui, “colpendo le classi a basso e medio reddito e senza toccare i privilegi e le ricchezze”, misure considerate “puramente di facciata per ciò che riguarda il rilancio dell’economia. Anzi sono state tolte risorse alle politiche sociali, rendendo il paese ancora più indifeso”.
Nel Rapporto, la campagna Sbilanciamoci! non si sofferma solamente sull’analisi critica dei contenuti della Legge di Stabilità e sul Bilancio dello Stato, ma su tutti i provvedimenti di correzione dei conti pubblici approvati nel corso del 2011 e che hanno effetti per quest’anno, ma anche per il 2012 e per il 2013.
Analisi quindi ma, e soprattutto, proposte di intervento, organiche e concrete, per fornire un valido sostegno all’economia, al lavoro e al welfare interventi che vanno nella direzione di una fuoriuscita dalla crisi nel segno della giustizia sociale e della redistribuzione della ricchezza. “Nella manovra economica del precedente Governo Berlusconi non si trova alcuna traccia di interventi per il rilancio di un piano di investimenti pubblici, nessun intervento a difesa del lavoro e dei redditi, nessuna misura per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo del capitale umano” – sottolinea Sbilanciamoci!.
“Le risorse potrebbero esserci se si andassero a prendere i soldi dove ci sono e dove 30 anni di politiche neoliberiste li hanno portati sottraendoli al lavoro e all’economia: patrimoni, profitti, rendite, grandi ricchezze. Proprio quello che il governo in questi anni non ha fatto, beneficiando gli evasori con lo scudo fiscale e con l’allentamento di quelle misure di controllo (come la tracciabilità dei pagamenti e la cancellazione dell’elenco clienti–fornitori) che avevano permesso fino a tre anni fa una più efficace lotta all’evasione fiscale, contro la quale Sbilanciamoci! propone: il ripristino dell’elenco clienti-fornitori per le imprese, il divieto di pagamento in contanti oltre i 100 euro e la reintroduzione del reato di falso in bilancio.
“Dal governo Monti – ha spiegato il portavoce della campagna, Giulio Marcon, illustrando le proposte – ci aspettiamo interventi a protezione dei più esposti alla crisi, che corregga la legge delega in materia fiscale e assistenziale che dovrebbe essere approvata entro il 31 dicembre 2012, con tagli per i figli a carico, per gli asilo, per le badanti che sono una parte del welfare. Tagliare significa impoverire ulteriormente il Paese'”. Ma anche proposte di taglio efficaci, come quelli alle spese militari come, per esempio, dei caccia bombardieri F35 e la fine della missione in Afghanistan (con un risparmio di 616 milioni di euro) e la cancellazione della mini-naja voluta dall'ex ministro Ignazio La Russa.
Ecco alcune delle proposte che Sbilanciamoci!:
Lotta alla precarietà. Oggi, il 29% dei giovani sono disoccupati e tra chi lavora il 50% ha un rapporto di lavoro precario. Si propone un intervento per limitare la precarietà attraverso: a) la concessione di credito di imposta fino a 3000 euro l’anno per l’assunzione dopo due anni di rapporti di lavoro parasubordinati, b) la previsione di una indennità di disoccupazione del 60% per sei mesi per tutti i lavoratori subordinati che abbiamo almeno maturato un anno di versamenti di contributi.
Riduzione dei programmi arma. Chiediamo al governo italiano di non firmare il contratto per la produzione dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter. Chiediamo di cancellare i finanziamenti previsti per il 2012 per la produzione dei 4 sommergibili FREMM, dei cacciabombardieri F35, delle due fregate “Orizzonte”. Risparmio previsto: 783 milioni di euro.
Tassa patrimoniale. In questa crisi i ricchi non stanno pagando alcun prezzo. Anzi lo scudo fiscale e l’allentamento della lotta all’evasione fiscale li hanno ancora di più premiati. Il peso della crisi ricade interamente sulle fasce più povere della popolazione. Proponiamo perciò una tassa patrimoniale del 5 per 1000 sui patrimoni oltre i 500mila euro, con alcune correzioni di carattere progressivo (possibile grazie alla registrazione dei beni sulla dichiarazione dei redditi) sul prelievo. In questo modo potrebbero entrare nelle casse dell’erario una somma intorno ai 10miliardi e 500milioni di euro.
Programma di piccole opere. Di fronte ai faraonici programmi di “grandi opere” che producono ingente spesa pubblica, scarsi benefici sociali e danni ambientali per il territorio (e business per poche imprese), si propone invece un programma di “piccole opere” per il Mezzogiorno che riguardi interventi integrati – sociali, ambientali, urbanistici, ambientali – che possono andare dalla sistemazione della rete idrica locale, al recupero urbanistico dei piccoli centri, al risanamento ambientale di coste e aree montane. Si propone a questo scopo di chiedere la piena attuazione del Piano delle opere medio-piccole deciso in CIPE il 6 novembre 2009 che prevede dal 2010 al 2013 che vengano spesi nel triennio 413 milioni di euro degli 825 milioni di euro stanziati dal Comitato, a cui si chiede di aggiungere uno stanziamento di 500 milioni, da finanziare stornando la cifra corrispondente dagli stanziamenti previsti per le infrastrutture strategiche.
Fondo per la non autosufficienza. Oggi il livello delle politiche pubbliche per la non autosufficienza sono a livelli pressoché simbolici. Dal 2011 il Fondo per la non autosufficienza è praticamente azzerrato. Chiediamo perciò il ripristino dei 400 milioni di euro (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) per le politiche a favore delle politiche pubbliche per la non autosufficienza.
Tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo. Come per la pubblicità, il business dello sport-spettacolo ha effetti distorsivi sul mercato e distoglie risorse dallo sport per tutti. Si propone pertanto di adottare il metodo francese di tassazione dei diritti televisivi per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti. Con un’aliquota del 5% sul totale dei diritti versati si potrebbero raccogliere circa 40 milioni di euro. [GB]
Fonte: www.unimondo.org
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