lunedì 19 dicembre 2011

PIGNORAMENTI: ARRIVATI A 39.474 (+ 5,2 %) NEL 2011, ANCHE SE FORTEMENTE RALLENTATI RISPETTO BOOM 2010 QUANDO AUMENTI ERANO STATI DEL 31,8%. NEL QUADRIENNIO 2008-2011 PIGNORAMENTI AUMENTATI DEL 75 PER CENTO.

Secondo i dati raccolti nei maggiori tribunali ed elaborati dall’Adusbef, pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono cresciuti del 5,2 per cento,passando dai 37.536 del 2010 ai 39.474 del 2011 per l’insostenibile crisi economica generata dall’avidità dei banchieri, che hanno addossato ai contribuenti ed agli Stati, costretti ad indebitarsi per salvare le banche dai fallimenti, l’avventurismo finanziario d’azzardo e l’ideologia del debito con vere e proprie offerte istigatrici, che invitano ad acquistare oggi beni,prodotti e/o servizi per pagare fra qualche anno oltre al ricorso massivo della monetica e delle carte di credito-debito.

L’aumento di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari, stimato nel 2011 rispetto al 2010, va da un minimo del + 1,6 % a Bergamo e Napoli; 2,4% a Padova; + 2,9 a Como; + 3,1 a Bologna; + 3,6% a Bari; + 3,9% a Verona; per passare ai valori più elevati di Vicenza +12,9%; di Lanciano + 8,3%; di Torino e Forlì +7,9%; di Bolzano, Macerata e Modena + 7,1%, con una media di un + 5,2 %, con un significativo rallentamento rispetto al boom del 2010 quando aveva registrato un incremento del 31,8% sul 2009. Il maggior aumento dei pignoramenti si registra a Milano con + 264 che raggiunge il numero di 5.149, seguita da Torino con + 207 con un totale di 2.834; Roma + 204, con un totale di 2.907.

L’insostenibile crisi economica, porta sempre più famiglie italiane a non poter onorare le rate dei mutui, impegno sempre più gravoso che mangia il 33% del reddito e si traduce,per almeno 300 mila famiglie ad un rischio reale di insolvenza al punto che, secondo Adusbef, che ha raccolto i dati nei maggiori tribunali con fatica e tenacia, le stime 2011 sul numero di pignoramenti ed esecuzioni, potrebbe salire del 5,2 % in media, che sommati agli ultimi tre anni, (+ 22,3% nel 2008, + 15,7% nel 2009, + 31,8% nel 2010), ammontano ad un + 75 % nel quadriennio 2008/2011. Da un governo delle banche è difficile aspettarsi misure eque o sgravi fiscali per i redditi sotto i 25.000 euro a favore di lavoratori a reddito fisso e dei pensionati, per attutire le gravi ricadute sull’economia reale che già sconta una recessione da economia di guerra, che diventerà più pesante nei prossimi mesi quando il crack finanziario globale dispiegherà i suoi effetti sulle fasce sociali più deboli e vulnerabili prive di ammortizzatori sociali, se non quello delle famiglie stremate che non ce la fanno più a sostenere i costi di una crisi prodotta dai banchieri che non pagano mai il conto e che continuano a deliberarsi bonus e stock option immorali, rifiutando di pagare per i loro errori e la loro avidità di guadagno, ed una patrimoniale sui redditi oltre 1,5 milioni di euro.

Le stime sui pignoramenti,i cui dati sono stati raccolti e comunicati in gran parte dai Tribunali fino al mese di ottobre 2011 e proiettati da Adusbef su base annua,dimostrano ancora una volta la totale inadeguatezza dei governi europei e degli USA, che hanno delegato ad oligarchi irresponsabili (Bce,Fed,Bankitalia) funzioni delicate di propria competenza, collusi con banchieri predoni, che dopo aver distrutto 30 milioni di posti di lavoro nell’ultimo quadriennio addossano ai più deboli i costi di una crisi sistemica, la cui soluzione non può essere affidata agli stessi bankster che l’hanno provocata, e che sfornano ricette per introdurre ulteriori rincari, maggiori oneri e più ricavi dai servizi bancari, più tasse e nuovi balzelli, con il salvataggio delle banche e di 858 miliardi di obbligazioni semitossiche previsto dall’art.8.della manovra, a carico della fiscalità generale, delle famiglie e dei consumatori.

Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

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