Il prof. Iacono: “È la sola neoplasia in crescita, con 38.000 nuovi malati nel 2011, senza significativi miglioramenti di sopravvivenza”. Al via un progetto tutto italiano dedicato ai giovani oncologi.
Sempre più donne italiane con la sigaretta accesa (5,3 milioni), sempre più malate di tumore del polmone: sono 9.500 i nuovi casi al femminile nel 2011 (38.000 nei due sessi). Dal 1990 si registra una crescita costante del 2% l’anno, con un più 40% in un solo ventennio, direttamente proporzionale all’incremento delle fumatrici. Oggi questa neoplasia è la sola in aumento, al netto dell’invecchiamento della popolazione, con una sopravvivenza che invece non mostra miglioramenti significativi. “È una vera emergenza che deve vederci impegnati tanto sul fronte della ricerca che su quello della prevenzione - afferma il prof. Carmelo Iacono, presidente della Fondazione AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica) -, soprattutto nel contrasto al fumo. È infatti un fattore di rischio anche per altre importanti neoplasie, dal seno al colon retto. La sua diffusione fra le donne sta cambiando in parte l’epidemiologia dei grandi big killer che, rispetto a quando ci siamo formati noi, sono sempre più “rosa”. Per riuscire a vincere questa sfida di genere dobbiamo puntare sui giovani oncologi: per questo abbiamo promosso un progetto innovativo di borse di studio che, per la prima volta, preveda stage non all’estero ma nelle strutture di riferimento del territorio nazionale. Un modo per valorizzare quanto di meglio la nostra specialità esprime”. L’iniziativa, presentata oggi in un seminario nella sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) da AIOM e Fondazione AIOM è interamente “made in Italy” e prenderà il via da gennaio 2012. “L’ obiettivo è non far fuggire oltre confine i cervelli più brillanti ed offrire loro la possibilità di crescere e portare il loro contributo nei nostri centri – spiega il presidente AIOM, prof. Marco Venturini -. Nella penisola vi sono moltissime eccellenze, diffuse a macchia di leopardo in tutte le regioni. Il nostro compito è metterle in rete ed essere mediatori e facilitatori per favorire l'accesso alle nuove leve sia durante la formazione specialistica che dopo”. Le borse di studio verranno dedicate alle 3 più diffuse e letali neoplasie del nostro Paese, oltre a quella al polmone, mammella e colon retto, responsabili di oltre 68.000 decessi nel 2011 (il 39% del totale dei morti per tumore). Il programma potrà consentire inoltre di rafforzare gli organici oggi a rischio di sofferenza a causa dei tagli. “L’impegno di AIOM e Fondazione rappresenta un servizio per le Istituzioni e per sistema – afferma il presidente AIFA prof. Sergio Pecorelli - perché va nella direzione di sensibilizzare sempre più i medici all’appropriatezza degli interventi, con vantaggi immediati per i pazienti e risparmi notevoli: per i soli farmaci oncologici si sono spesi nel 2010 3.279 milioni di euro”.
L’attenzione agli aspetti economici e sociali della malattia e soprattutto alla vita dopo il tumore rappresenta una componente essenziale dei compiti dell’oncologo medico di oggi. “La nostra Società scientifica sta attivando, fra le prime a livello mondiale, uno studio sul follow up nel tumore della mammella – spiega Venturini -. Da decenni nessuno ha affrontato in maniera approfondita cosa accade alle donne che superano la malattia, in termini di qualità di vita, effetti collaterali a lungo termine, tipo di sorveglianza, rischio di ricadute. Un’indagine di assoluto livello di cui siamo portabandiera”. “L’oncologia medica - aggiungono la prof.ssa Stefania Gori e il prof. Giuseppe Tonini, membri del direttivo nazionale AIOM - è nata nel nostro Paese, da un maestro come il prof. Gianni Bonadonna, e siamo oggi terzi al mondo per numero e qualità delle pubblicazioni scientifiche. Un patrimonio che va difeso ed alimentato, anche offrendo nuove opportunità ed investendo risorse sulle nuove generazioni”.
Il progetto “Borse di studio Italia”, realizzato grazie a un educational grant di Boehringer Ingelheim, offrirà ai più brillanti giovani una full immersion di 4 mesi in centri di eccellenza. “Le aziende del farmaco sono un importante attore del sistema – conclude Iacono –. Il loro ruolo è cresciuto: oggi rappresentano un interlocutore che in maniera trasparente e propositiva ci affianca in progetti ed iniziative educazionali. In questo caso, abbiamo attivato una collaborazione per investire nella formazione, una delle direttrici fondamentali della Fondazione, che guiderò per il prossimo biennio. Altro asse chiave è l’attenzione per i pazienti. Fra le prime azioni che intendiamo realizzare vi è un censimento delle Onlus locali che si occupano di malati di cancro, scattando così una “fotografia” del Paese. Una base fondamentale da cui partire per attivare sinergie sul territorio ed essere sempre più a fianco di chi combatte con il tumore e delle famiglie”.
Fonte: www.medinews.it
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