venerdì 14 gennaio 2011

CGIA - BELLUNO, ECCO LE RAGIONI ECONOMICHE DELLA FUGA IN TRENTINO A.A.

Sono fortissimi i vantaggi economici riservati ai Sindaci delle provincie di Trento e Bolzano rispetto a quelli di Belluno. Una disparità di trattamento che ha indotto il Consiglio provinciale di Belluno a decidere la “fuga” in Trentino Alto Adige alla ricerca di più autonomia e maggiori risorse.

I dati emersi dalla comparazione realizzata dalla CGIA di Mestre sono evidentissimi: la media procapite che un Sindaco della provincia di Bolzano ha ricevuto nel 2008 (ultimo anno disponibile) in termini di entrate totali è pari a 2.454 euro. Va addirittura meglio per i primi cittadini della provincia di Trento: 2.572 euro. Molto più contenuti, invece, i valori medi riferiti ai Comuni della provincia veneta: il dato pro capite delle entrate totali è pari a 1.337 €.

In praticacommenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre -, mediamente un Sindaco della provincia autonoma alto atesina dispone ogni anno del 78,2% in più di entrate pro capite rispetto ad un collega bellunese. Un primo cittadino trentino, invece, riceve addirittura l’86,8% in più di un Sindaco della provincia di Belluno. Differenziali che, onestamente, indurrebbero chiunque a chiedere il trasferimento nelle aree che presentano un trattamento economico indubbiamente più generoso”.

Analizzando anche le spese registrate dai Comuni delle 3 province, le differenze sono notevolissime. Se la spesa media procapite a Bolzano è di 2.488 €, a Trento raggiunge i 2.627 €: a Belluno, invece, si ferma a 1,401 €.

Sempre confrontando in termini percentuali le due realtà autonome con Belluno, risulta che mediamente i Sindaci di Bolzano spendono il 77,5% in più di quelli veneti, mentre i trentini possono spendere addirittura l’87,5% in più.

Queste disparità di trattamentoconclude Bortolussi - trovano la loro giustificazione nella piena autonomia che dispongono le 2 province di Trento e Bolzano. Per questo ritengo che, con l’Europa dei 27, le ragioni storiche, culturali e linguistiche che hanno portato al riconoscimento della specialità di questi territori non abbiano più senso”.

Tornando all’analisi dei dati, sottolineano dalla CGIA, è interessante esaminare anche le voci che compongono le entrate e le spese totali. Significativo il risultato che emerge dalla lettura dei trasferimenti correnti: se a Bolzano il dato raggiunge i 778 € pro capite (+182,7% rispetto alla media di Belluno), a Trento si attesta sui 766 € (+178,5% sulla media di Belluno). I comuni della provincia veneta ricevono, invece, solo 275 € pro capite.

Sul fronte delle spese, invece, è degna di nota la disparità di trattamento esistente alla voce “Sviluppo economico”. Ovvero, le misure a sostegno delle attività produttive. Ebbene, se a Bolzano il valore medio è pari a 143 € pro capite (+730,1% sulla media di Belluno), a Trento scende a 107 € (+519,8% rispetto a Belluno), per collocarsi su un misero 17 € pro capite a Belluno.

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