Da American Express a Barclay’s, cambia l’istituto bancario, cambiano le ipotesi di reato ma non muta lo scenario: carte di credito revolving truffaldine a danno dei consumatori quasi sempre ignari dei reati compiuti nei loro confronti, come l’apertura di un fido di 1.000-1.500 euro o un’assicurazione su tale credito, che scattava anche senza il consenso del cliente, con una clausola che determinava l’addebitamento di voci di spesa mai sottoscritte mediante dubbie ed illegali operazioni di telemarketing.
Come ha spiegato il dr. Carlo Maria Capristo (procuratore capo di Trani) in una conferenza stampa di stamane a Trani, “oggi mettiamo un altro tassello su un percorso avviato da tempo, vale a dire l’indagine sulla Barclay’s Bank. Non è in discussione la credibilità dell’istituto (e lo stesso dicasi per la American express), ma il rispetto dei diritti del cittadino sia sotto l’aspetto dei consumi, sia per quanto concerne la sicurezza. Fondamentali, in questo senso – ha sottolineato il capo del pool di Trani -, le segnalazioni della Federconsumatori e dell’Adusbef, giacché il fenomeno è molto diffuso su tutto il territorio e colpisce una fascia media dei cittadini, vale a dire coloro che non riescono ad arrivare a fine mese e si affidano alle carte revolving per coprire momentanei disagi. Ebbene questi strumenti, se proposti correttamente, sono d’ausilio, ma se proposti illegalmente, spingono il consumatore in una spirale pericolosa di ulteriore indebitamento.
Adusbef e Federconsumatori, anche alla luce dei giudizi attuali sulla solvibilità degli Stati emessi in questi giorni dalle agenzie di rating, esprimono ancora una volta gratitudine alla Procura di Trani, in particolare al PM Michele Ruggiero che dopo aver indagato sulle carte di credito revolving usurarie di American Express, sta conducendo un’indagine delicata sull’Agenzia di rating Moody’s, il cui report sull’Italia del 6 maggio 2010 determinò una caduta del valore delle quotazioni,con un crollo di decine di miliardi di euro.
Michele Ruggiero,il pm titolare dell’inchiesta, che nell’ottobre 2010 aveva ordinato perquisizioni e sequestri nella sede Barclay’s di Milano, dopo aver incriminato in particolare i responsabili della banca che gestivano le carte di credito, ha spiegato che le società affidatarie del servizio assicurativo non era la Barclay’s, ma la Cardiff, con l’80 per cento dei proventi incamerati con tali sistemi fraudolenti a danno dei consumatori che venivano retrocessi alla stessa Barclays.
Adusbef e Federconsumatori continueranno a denunciare alle Procure della Repubblica, comportamenti fraudolenti di banche e gestori delle carte di credito,che continuano a procurare, specie in una fase acuta di crisi economica,danni ingenti alle famiglie sempre più indebitate.
Fonte: www.adusbef.it
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