martedì 29 marzo 2011

CARBURANTI: ANTITRUST AVVIA INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO E SULL’UTILIZZO DELLA QUOTAZIONE PLATT’S. FOCUS SU POMPE BIANCHE.

Obiettivo verificare congruità, adeguatezza e trasparenza dell’utilizzo dell’indice nella determinazione dei prezzi e individuare gli elementi che possono rendere più concorrenziale il mercato. In collaborazione con il Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza verranno analizzati in dettaglio ruolo, distribuzione geografica e potenzialità di sviluppo dei c.d. distributori indipendenti. Prezzo industriale dei prodotti costantemente al di sopra della media europea

Individuare gli elementi che possono rendere più concorrenziale il mercato dei carburanti e verificare la congruità, adeguatezza e trasparenza dell’utilizzo della quotazione Platt’s come riferimento nella determinazione dei prezzi. È l’obiettivo dell’indagine conoscitiva avviata dall’Antitrust, alla luce di un livello assoluto del prezzo industriale di benzina e gasolio per autotrazione che resta costantemente al di sopra della media europea.

Secondo l’Antitrust, in un mercato oggettivamente oligopolista come quello dei carburanti, recentemente sembrerebbero emergere fenomeni che potrebbero accrescere la concorrenza, come l’espansione della modalità di vendita self service a prezzi inferiori rispetto al servizio e l’abbandono da parte delle società petrolifere dei prezzi raccomandati unici per tutto il territorio nazionale a favore di politiche di prezzo articolate. Soprattutto, si sono sviluppate le pompe bianche in grado di influenzare gli equilibri tradizionalmente esistenti tra le società petrolifere, con prezzi di vendita particolarmente convenienti rispetto a quelli praticati sugli impianti di distribuzione tradizionali.

L’Autorità, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza che ha costruito una prima banca dati, ha quindi deciso di fotografare numero e distribuzione geografica dei c.d. distributori indipendenti, analizzare le possibilità di una loro ulteriore diffusione e la presenza di eventuali ostacoli al loro sviluppo.

Per l’Antitrust, vista la funzione di stimolo concorrenziale svolta dalle pompe bianche, occorre individuare con precisione i meccanismi di pressione competitiva attivati nei confronti di quelle colorate e le pre-condizioni strutturali necessarie al loro sviluppo (ad esempio prossimità di raffinerie o depositi costieri). È inoltre necessario comprendere quanto siano affidabili, strutturati e sviluppati i canali di fornitura delle pompe bianche: il rischio è che le società petrolifere, che rappresentano insieme ai grossisti i fornitori delle pompe indipendenti, peggiorino le condizioni di fornitura praticate, recuperando sul mercato all’ingrosso i margini persi al dettaglio per effetto della pressione concorrenziale.


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