Il
super invaso della Valle Galeria resterà aperto anche per il nuovo anno.
Battaglia sulla tempistica. L’Europa minaccia pesanti sanzioni. Bufera su
Alemanno timento nel rispetto della normativa di riferimento». « E' questione
di settimane ma riusciremo
Anche
quest'anno Babbo Natale non porterà sotto l'albero dei romani una nuova
discarica dei rifiuti. Il miracolo non è avvenuto. Sarà stato forse il peso
della profezia dei Maya. O forse l'atmosfera non troppo gioiosa dello shopping.
Con il fallimento (l'ennesimo) del bando per portare i rifiuti all'estero non
rimane che prorogare Malagrotta. E cioè la discarica di
sempre. Presa di mira dall'Europa per le sue dimensioni da record (vedi box in
pagina) e i veleni sottostanti la falda (vedi pagina a fianco). L'emergenza
dunque continua e non è bastato nemmeno l’annuncio dell’arrivo di un super
commissario a risolverla. Ieri il delegato del Governo in carica Goffredo
Sottile ha ammesso: «Arrivati a questo punto, pur- troppo la proroga di Mala-
grotta ci sarà». L'Ottavo Colle di Roma continuerà dunque - insieme a un altro
impianto di proprietà della Colari dell'avvocato Manlio Cerroni - ad accogliere
al- meno tre terzi dei rifiuti «tal quale»: circa 3.300 tonnellate al giorno.
Sulla
tempistica sarà però battaglia. Come i suoi predecessori Sottile potrebbe
optare per i “soliti” sei mesi, ma voci di corridoio parlano di un rinvio ad
apri- le, periodo “tecnico” per aprire il nuovo invaso sostitutivo a Monti
dell’Ortaccio. Tutto dipenderà dal confronto atteso nelle prossime ore con il
ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che ieri alla notizia della deroga si è
detto alquanto sconcertato. «Nella legge di stabilità è inserita una norma ad
hoc per gestire la transazione dalla situazione dei rifiuti attuale a quella di
una situazione che rispetti la legge fondata sul recupero dei rifiuti stessi -
ha detto il ministro.
Più
si recupera meno rifiuti vanno in discarica e meno costi ci sono. Il fatto che
il Comune di Roma abbia pensato a trasferire i rifiuti all'estero e' una
soluzione, per quanto mi riguarda, sconsigliabile e il fatto che l'asta voluta
da Ama sia andata deserta e' il segno che una soluzione di questo tipo non solo
e' complicata ma anche molto costosa. Speriamo - continua - che il Comune di
Roma pensi ad una soluzione alternativa più' valida e meno costosa». E per la
municipalizzata capitolina la soluzione ci sarebbe. «Oltre alla massima spinta
alla raccolta differenziata e alla massima efficienza produttiva degli impianti
di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) - si legge in una nota di Ama - sono
già state avviate le trattative per installare impianti di tritovagliatura e
separazione dei rifiuti indifferenziati residui da mandare in di- scarica.
Attraverso questo metodo sarà possibile utiizzare gli impianti di smaltimento
nel rispetto della normativa di riferimento». « E' questione di settimane ma
riusciremo a dare risposte» - ha assicurato ieri Alemanno. Comunque sia, i
rifiuti che non andranno al-l'estero dovranno essere trasferiti altrove: si
pensa a regioni italiane (quali?).
E
queste «spedizioni» di immondizia si tradurranno probabilmente in un nuovo aumento
della Ta.Ri., la tariffa sui rifiuti, dopo quelli dell'ultimo anno.
I
trasferimenti, infatti, costeranno (è una previsione del Cda Ama) «la spesa
complessiva massima presunta di 100 milioni e 800 mila euro, omnicomprensiva ma
al netto dell'Iva se dovuta». Spesa che «graverà sul budget aziendale come
segue: anno 2013, euro 63 milioni, 31.5 per la gara e 31.5 milioni per la
procedura negoziata; anno 2014, euro 37 milioni e 800 mila». Calcoli che non
piacciono all'opposizione in Campidoglio. «Sono passati quattro anni e mezzo,
Roma è ormai in emergenza tanto che il governo ha istituito la figura del super
commissario e l'Amministrazione di destra è ancora agli annunci. Alemanno
dovrebbe dimettersi» dice Umberto Marroni, capogruppo Pd di Roma. In allerta, per
ora, i comitati, che chiedono l’utilizzo delle discariche esistenti. Secondo
uno studio Roma e provincia con i loro impianti potrebbero farcela per almeno
sei mesi. Poi ci penseranno il nuovo sindaco e presidente della Regione ad
assumersi “finalmente” le proprie responsabilità. Sperando che il vento cambi
decisamente rotta.
di Carmine Seta
Fonte: http://www.cinquegiorni.it
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