Con
l'incremento dei prezzi del gas in pieno inverno e il leggero calo della
bolletta elettrica, all'inizio del nuovo anno la situazione delle famiglie non
potrà che peggiorare.
L'aumento
del gas, di +22 Euro, e la diminuzione di -7 Euro dell'energia elettrica comporteranno,
a partire dal 1 Gennaio 2013, un ulteriore aggravio medio di +15 Euro
annui per famiglia.
Considerando inoltre l’effetto “onda lunga” del caro tariffe gas che si scaricherà nei primi tre mesi dell’anno (vista la concentrazione del 50% dei consumi in questo periodo) avremo un rincaro sulle spese invernali mai così alto dal dopoguerra, rendendo pressoché impercettibili le riduzioni annunciate per il prossimo trimestre per la bolletta elettrica.
Nel
triennio 2010-2012 i prezzi di luce e gas hanno subito aumenti in continua
progressione, registrando nel solo 2012 un + 15,3% per l’elettricità pari a +67
€ su base annua rispetto al 2011, per un consumo medio di 2700 Kw/h, e a +12.1
% per il gas pari a +140 € annui sul 2011, per un consumo di 1400 mc,
registrando una spesa annua complessiva di 1803 € ( 504 Energia Elettrica, 1299
Gas).
Considerando
le condizioni di crisi in cui versa il nostro paese in questo difficile momento
storico, la Federconsumatori richiede al Governo l’adozione di interventi
urgenti e strutturali, che permettano di contenere i costi delle bollette.
Ribadiamo che, per quanto concerne il gas, è necessario ridurre l'eccessiva imposizione fiscale che incide su ogni metro cubo consumato per il 35%, abbassandola gradualmente verso la media europea del 20% e sterilizzare automaticamente l’incremento dell’Iva all’aumento del costo della materia prima (+39 € a famiglia nell'ultimo triennio) generando un maggiore introito per l’erario di 800 milioni di €. E’ inoltre di fondamentale importanza considerare il metano per il riscaldamento non come un bene di lusso ma come un bene di prima necessità, portando quindi l’Iva al 10%.
Relativamente all'energia elettrica è opportuno che il Governo attui una seria pulizia negli ‘oneri di sistema’ per le voci impropriamente annoverate tra le fonti rinnovabili, trasferendo i necessari incentivi sulla fiscalità generale.
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