sabato 8 gennaio 2011

AUTOVELOX DI MESTRE E VENEZIA, ADICO: UN SISTEMA COLLAUDATO PER FAR CASSA E SPENNARE GLI AUTOMOBILISTI

Venezia. In merito alla vicenda dei ricorsi presentati dall’ADICO riguardo i famigerati autovelox posizionati in via Orlanda a Campalto e a Tessera, ma anche quelli lungo il Ponte della Libertà se in un primo momento il giudice concedeva la sospensiva, poi rigettava le motivazioni entrando nel merito, dando ragione all’amministrazione comunale – denuncia l’ADICO – costringendo gli automobilisti a pagare e al contempo non inceppare una sistema che permette di far cassa al comune di Venezia.

«Tra settembre e ottobrespiegano gli esperti dell’associazionela Cassazione si è pronunciata in senso favorevole ai Comuni, dicendo, in sostanza, che gli apparecchi in carico alla polizia municipale dei diversi comuni non devono essere sottoposti a taratura. C’è una distinzione tra gli autovelox di proprietà delle varie polizie locali e il modello unico depositato al Ministero: i primi non necessitano di rivisitazione, nonostante siano sottoposti alle intemperie».

Questo è un primo dato che ha portato al rigetto di parte dei ricorsi, che basavano la propria difesa proprio sul fatto che gli occhi elettronici avrebbero dovuto essere ritarati almeno una volta l’anno.

«Anche per quel che riguarda i vizi di spedizione e di notificaprosegue l’avvocato dell’ADICOci è stata al massimo concessa la sospensiva, ma poi nel merito il ricorso è stato rigettato dando ragione al Comune, appigliandosi ad orientamenti giurisprudenziali o interpretazioni del regolamento interno tra uffici postali e pubblica amministrazione. Ultimamente poi i giudici stanno cercando di accogliere anche la richiesta di condannare gli automobilisti alle spese legali, un orientamento a mio avviso ingiustificato che quasi mai viene applicato allo scopo di scoraggiare i consumatori a non presentare ricorso ».

«Evidentementecommenta il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolinistanno cercando di riempire le casse fino all’orlo in tutti i modi. In sostanza anche nel dubbio ci danno sempre contro, favorendo il Comune: anche a parità di validità di sentenze, il tribunale dà ragione all’amministrazione, cosa che mi fa indignare. Nessuno va contro un sistema che permette al Comune di prendere soldi, perché altrimenti si aprirebbe uno spiraglio anche per altri. Il fatto che durante le ultime discussioni in tribunale i giudici volessero anche farci pagare le spese legali sta a significare che vogliono dissuaderci dal presentare ricorsi».

Così l’ADICO sta chiamando uno ad uno i consumatori «pizzicati» dalle telecamere, spiegando che il ricorso è stato perso e valutando la possibilità di fare una perizia alle apparecchiature e verificare l’esatta ubicazione delle stesse rispetto alla segnaletica.


Fonte: http://www.associazionedifesaconsumatori.it

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