mercoledì 5 gennaio 2011

I PARTITI DI SINISTRA AL BIVIO

La sensazione è che la recita non regga più.
 
In questi ultimi anni i cosiddetti partiti della sinistra, PD, IDV e persino il neonato Movimento di Grillo, con l’unica esclusione forse di SEL, hanno cercato di imbarcare forze e personaggi non sempre conciliabili con l’immagine del partito, cercando di esprimere tutto e il contrario di tutto.
 
Figure come la Binetti, potevano essere considerate parte integrante ed espressione di un serio partito riformista?
 
E Scilipoti, (e il metodo dell’Idv di reclutare dirigenti transfughi da FI e UDC/UDEUR) che c’azzecca con il rigore sulla legalità dell’IDV?
 
E fino a quanto il Movimento 5 Stelle di Grillo pensa di poter reggere nelle Amministrazioni Locali non andando oltre gli slogan populistici (NO inceneritori-NO TAV-NO automobili-ECC.) ed evitando sistematicamente il confronto (e concrete proposte politiche alternative) sulle problematiche reali e quotidiane?
 
Dopo il fallimento della sfiducia del 14 dicembre, e con la complicità di FIOM e Marchionne, queste contraddizioni paiono ora esplodere.
 
L’impressione che si riceve è che tutto sommato non solo il PD (spudoratamente) ma anche IDV e Grillo si siano in qualche modo berlusconizzati; abbiano cioè accettato di divenire parte integrante del sitema degenerato, facendo solo la parte degli oppositori, ma in realtà essendo essi stessi momento integrante dell’infezione. Perchè se si ritiene la legalità l’obiettivo fondante dell’IDV, la si fa dirigere da ex FI-PDL-UDC-UDEUR? Perchè se Grillo ritiene tutta la politica collusa con il regime, si guarda bene dall’entrare nel merito dei problemi, limitandosi allo show di protesta? 
 
Politici veri, con idee reali e maturati nella base in anni di confronti, poi pretendono gestioni dei partiti democratiche, basate su linee e leader da discutere ed approvare a maggioranza, non dal padrone del partito. Mentre invece scafati cooptati, col loro bel serbatoio di voti locali conquistati con clientele (quando non peggio) non pretendono la discussione ed il confronto, ma solo la poltrona.
 
Se andiamo in piazza ed urliamo abbasso i ladri, tutto il popolo sta con noi. Ladri esclusi. 
 
Se invece scendiamo nel dettaglio, (chi -e quanto- paga le rette dell’asilo? come organizziamo lo smaltimento dei rifiuti? come sostenere i consultori abbandonati dallo Stato? ) una parte cospicua di elettori (e attivisti locali dell’una o dell’altra parte) verrà comunque scontentata. E allontanata.
 
E così questi partiti cosiddetti di sinistra, in questi anni hanno imbarcato di tutto, letteralmente cani e porci, dimenticando, calpestando e mascherando ideali veri e passioni, linee fondanti dei partiti e le lotte per ottenerle, limitandosi alla ragioneria dei voti arraffati e delle alleanze strategiche, divenendo così parte integrante ed espressione del berlusconismo.
 
E oggi, chi in quei partiti aveva davvero idee ed ideali non ce la fa più; non riescono più a pensare di continuare così ad oltranza.
 
E così vediamo che nell’IDV prima esce la lettera di De Magistri, Alfano e Cavalli sulla questione morale nel partito, respinta duramente da Donati e dallo stesso Di Pietro, poi è lo stesso Donati che prende le distanze da Di Pietro sul sostegno alla Fiom. 
 
E vediamo i grillini precipitare nei sondaggi dopo l’esplodere dei dissidi interni di un movimento appena nato e che già chiede maggiore democrazia, indurito e disilluso dalle recenti esternazioni di Grillo su Saviano.  
 
Ma è nel PD che la maggiore lacerazione sta affiorando, che i leader di secondo piano ancora collegati alla base non ce la fanno più a sopportare le ultime giravolte dei Bersani-D’alema-Fassino & Co.  non solo per l’accostamento con Casini-Fini, ma per la conferma del supporto ad oltranza al berlusconismo. 
 
Di questi giorni le prese di posizione (e di distanza) di Marino, che ipotizza un referendum tra gli iscritti;  Thomas Casadei che si dissocia apertamente; Civati (uno dei rottamatori) che dichiara – “  Pensavo di essermi iscritto al Pd e non all’Udc”; e Renzi (il rottamatore) che invece si allinea di fatto direttamente alle posizioni di Berlusconi, va a casa sua, appare in TV da Vespa con la feccia del PDL e via degenerando. 
 
La recita, mi sembra insomma che non regga più, ed ora ciò che si prospetta è un forte rimescolamento delle carte.


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