sabato 8 gennaio 2011

IL BUSINESS DEL RAME: LE INDAGINI DELLA POLIZIA FERROVIARIA

È di pochi giorni fa l'ultimo arresto per il furto dell'oro rosso avvenuto alla stazione Tiburtina di Roma. Gli uomini della polizia ferroviaria hanno fermato un rumeno di 36 anni mentre asportava cavi di rame dai semafori della linea ferroviaria. L'uomo è stato denunciato per furto aggravato e attentato alla sicurezza dei trasporti. Nella stessa notte pare che il giovane avesse già commesso altri furti lungo la linea ferroviaria.

Dopo un biennio in cui i furti di rame hanno subito un netto calo, si assiste quest'anno ad una ripresa: sono oltre 700 i casi di furti lungo la rete ferroviaria italiana. La polizia ferroviaria non ha mai abbassato la guardia però: dal 2007 una task force studia le dinamiche dei furti e aggiorna e statistiche di questo fenomeno.

Emiliano è un assistente di Polizia che appartiene al gruppo speciale e ci spiega un dato curioso: "I furti di rame sono aumentati nonostante non siano diminuiti i controlli e già molte persone siano state denunciate. Il rame che ha una valutazione di 6 mila euro la tonnellata, fa gola sia ai ladri che vengono ben remunerati sia ai ricettatori che non hanno difficoltà a trovare fonderie compiacenti pronte a rimetterlo sul mercato".

Sorprendere i ladri di rame, in azione lungo gli oltre 16 mila chilometri di ferrovia, non è facile. Quando entra in azione il ladro, si attiva un allarme nella stazione ferroviaria più vicina e non sempre si riesce a coprire, in breve tempo, la distanza tra la stazione e il luogo segnalato.

Per fermare il mercato illegale del rame, la polizia ha aumentato i controlli nei depositi di metallo rottamato per scoraggiare i titolari ad acquistare materiale di dubbia provenienza. Inoltre, grazie agli accordi tra Polizia e Assofermet (l'associazione delle aziende che trattano metallo rottamato), si è ricostruita la mappa dei depositi di rottami. L'Assofermet ha inoltre informato i propri soci sulle caratteristiche dei cavi delle ferrovie, riconoscibili per forma e calibro. L'accusa nei confronti degli imprenditori che acquistano materiale di illecita provenienza è di ricettazione, un reato più grave del furto punito con la reclusione da 2 a 8 anni. 

Anche nel controllo nei depositi è importante la tempestività perché gli imprenditori disonesti lavorano subito il rame rubato per renderlo irriconoscibile. Le intercettazioni telefoniche usate nell'ambito dell'Operazione Oro Rosso hanno permesso di fare luce sui meccanismi di smercio del rame rubato. L'operazione, condotta nel 2007 dalla Procura di Velletri in collaborazione con la polizia ferroviaria di Roma, ha chiarito il percorso che fa il rame: talvolta la refurtiva passa direttamente dai ladri alle fonderie, grazie agli imprenditori dei centri di raccolta che realizzano guadagni con la propria intermediazione e senza l'utilizzo dei loro siti per il transito dei materiali.




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