giovedì 13 gennaio 2011

IL PIANETA IN CASTIGO/ LA TV DELL’INGANNO E LA MANIPOLAZIONE DELLE MENTI

Dott. Stefano Montanari.
Forse qualcuno, rivangando nei ricordi del liceo, ricorderà la teoria pascoliana del fanciullino, quella sorta di vocetta che, stando al Poeta e a Platone che gli prestò l’idea, ognuno di noi ospiterebbe dentro di sé e che ci metterebbe in contatto con aspetti del mondo sfuggenti ai sensi e alla ragione.

Naturalmente io non sono all’altezza di valutare l’esistenza di un’entità del genere, ma quello che è certo è che, Pascoli o no, un fanciullino dentro di noi non solo esiste ma, a quanto pare, esercita un peso ragguardevole non limitatamente all’individuo ma sulla società intera. Di questo sono pragmaticamente certi i manipolatori del cervello, tanto che è proprio lì, su quel ragazzino che non crescerà mai, che focalizzano i propri sforzi.

Chi deve far breccia nella convinzione comune per contrabbandare concetti che la ragione boccerebbe senza scampo si rivolge direttamente al bambinello che sta dentro di noi, un ragazzino di non più di otto anni cristallizzato su quell’età, e, disponendo dei mezzi giusti, riesce a far passare qualunque enormità.

Quasi sempre chi compare pubblicamente come strumento di convinzione non è la mente pensante che ha allestito il progetto, ma un volto suadente lubrificato dall’esposizione mediatica, meglio se a mezzo TV, perché quella è la pietra filosofale che trasforma qualunque porcheria in oro zecchino.

Insomma, nell’era del cosiddetto “tempo reale”, quello in cui, dal punto di vista meramente tecnico, una notizia può fare il giro del mondo in un battito di ciglia e, sempre restando alla tecnica, l’accesso all’informazione non è mai stato più facile e democratico, manipolare i fatti è un giochetto da ragazzi.

Le tecniche fondamentali sono poche: insistere su di una bugia quanto basta (“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà verità” – Joseph Goebbels); tranquillizzare l’interlocutore, qualunque sia la catastrofe al cui cospetto ci si trova, con la quasi certezza che quella versione, per stravagante che sia, sarà preferita ad ogni altra; accusare di allarmismo o di collusione con un nemico inesistente chi mostra i fatti reali; costruire un alone di autorità, fasulla finché si vuole, intorno ad un personaggio e usarlo come megafono; distorcere la notizia; tacere la notizia. Ecco fatto: semplice ed efficace.

Qualche esempio? Prendiamo l’argomento dell’energia nucleare. Gli Stati Uniti sono partiti per primi, ormai molti anni fa, con lo sfruttamento dell’atomo a fini energetici e, come non sarebbe difficile costatare se soltanto se ne avesse voglia, non solo stanno abbandonando da tempo l’idea ma, a dispetto degl’incentivi offerti dallo stato, non c’è imprenditore disposto ad imbarcarsi in un’avventura tanto evidentemente demenziale quanto quella di costruire nuove centrali. I costi sono elevatissimi, di fatto i più alti in assoluto se li si confronta con qualunque tecnologia concorrente, le riserve di uranio sono in ovvio esaurimento (con i prezzi in aumento per la legge della domanda e dell’offerta) e sono in mano a pochissime nazioni, rendendo così la dipendenza gravissima, gl’incidenti sono all’ordine del giorno e resta insoluto il problema di che diavolo fare delle scorie, il che, da sé, dovrebbe essere ragione sufficiente per cancellare dalla testa di chiunque un’idea così balzana e suicida. 


E invece?

Chi, tra coloro che mi leggono, ha mai sentito i cosiddetti mezzi d’informazione riferire del centinaio d’incidenti che ogni anno colpiscono le centrali francesi? E delle centinaia di migliaia di litri di fanghi radioattivi che fuoriescono da un sito di estrazione dell’uranio nel Niger contaminando acque, suolo ed aria per migliaia di anni? In aggiunta, quella roba contiene arsenico, un metallo che si usa per estrarre l’uranio dalla roccia nativa. E dell’acqua che si continua ad usare per raffreddare centrali spente da decenni e che diventa radioattiva? Silenzio di tomba, e mai immagine fu più appropriata.

Di contro, le varie TV e radio di regime ci propinano personaggi rassicuranti come Umberto Veronesi o Chicco Testa, per non citare che due tra i persuasori più noti, che di nucleare sanno zero ma che prestano la loro faccia rassicurante ad un’operazione che trasferirà tanti quattrini dalle tasche dei fanciullini magari con i capelli bianchi a quelle dei politici e degl’imprenditori giusti con qualche premio per la malavita organizzata dalle prime due categorie sempre più a fatica distinguibile.

Restando confinati all’ambiente, chiunque abbia un minimo di senso critico può vedere da sé come l’informazione sugl’inceneritori venga trivialmente distorta. Chi ha avuto la ventura di vedere il recente programma RAI TV chiamato Le Storie condotto da un certo Corrado Augias con ospite un tale professor Massarutto e lo abbia preso per qualcosa di serio e non per la buffonata che in effetti era si sarà certo accorto di essere la vittima designata di un imbroglio colossale. Colossale perché prevede non solo la solita rapina di stato cui ormai, da popolo bovino che siamo, siamo rassegnati, ma prevede in aggiunta il regalo del nostro ambiente e della salute non solo nostra ma anche dei nostri figli.

Il duetto formato da Augias e Massarutto, uno più estraneo dell’altro all’argomento, ha pontificato per quasi mezz’ora sull’incenerimento dei rifiuti magnificandone i vantaggi senza che nessuno provvedesse a chiudere loro la bocca con i fatti reali. Quando il professore, di mestiere un economista, incoraggiato dal compare si è allargato addirittura sulla nanopatologia, cioè la disciplina che tratta della tossicità delle nanoparticelle, nella fattispecie emesse a profusione dagl’inceneritori (“termovalorizzatori” nella versione Wanna Marchi cara al regime), il passaggio dalla farsa alla follia è stato automatico. Senza nemmeno accorgersi della figura che stava rimediando, il professore è arrivato ad affermare che non si sa nemmeno se le micro- e nanoploveri facciano male davvero e che le certezze in questo senso sono “contrabbandate”. Insomma, anni di studi e di scoperte a livello internazionale, progetti di ricerca comunitari europei e di altre nazioni, leggi come quelle sulle PM10 e ora le PM2,5 sono null’altro che contrabbando nella mente di questo signore il quale, nella sua sublime ignoranza, non si rende nemmeno conto delle enormità che, lui sì, contrabbanda per un pubblico d’ingenui.

Malauguratamente una mezz’ora come questa fa più danni di una battaglia persa. “L’ha detto la TV,” e questo basta per essere vero. Nessuno, naturalmente, si chiede perché a discettare di queste cose sia stato chiamato un economista (che, peraltro, non sa fare i conti) e non ci fosse un esperto vero a fargli da contraltare. Nessuno si chiede perché a condurre la trasmissione sia stato un giornalista che non ha la minima autorità in materia. Né c’è chi si chiede perché mai non si ospitino in TV opinioni diverse. Il risultato doveva essere quello di guadagnare consenso per una pratica criminale e di certo consenso è stato ottenuto. Questa è l’informazione come ci viene spacciata beffardamente a pagamento.

Per chi avesse voglia di continuare a leggere, si potrebbe parlare della pratica di bruciare immondizia nei cementifici, laddove si presentano i rifiuti come “carbone verde”(!) che eviterà addirittura la noia di dover compostare il compostabile. E gl’impianti a “biomasse”? Si tratta di normalissimi inceneritori di rifiuti ma, per i fanciullini pagatori di tasse, sono venduti dal regime come innocui caminetti. Anzi, meglio.

Potrei andare avanti a lungo ma non lo faccio. E non lo faccio un po’ per non annoiare troppo chi mi legge e un po’ per evitarmi travasi di bile.

Sia quel che sia, se vogliamo sopravvivere a questa follia suicida non ci resta che imbracciare l’unica arma di legittima difesa che abbiamo: la conoscenza. Turlupinare gli sprovveduti è facilissimo. Farlo con persone culturalmente preparate diventa impresa ardua. Da qui gli sforzi del regime per conservare intatta una preziosa ignoranza.


Fonte: http://ildemocratico.com

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