l fatto che le uova italiane sono riconoscibili grazie ad un sistema di etichettatura è un ulteriore elemento di garanzia rispetto alle importanti rassicurazioni del Ministero della Salute sul fatto che “non c'è alcuna allerta in Italia circa le uova contenenti diossina, prodotte in aziende agricole tedesche, che nel nostro paese non vengono distribuite”.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme per il ritrovamento di uova contaminate da diossina in Germania che ha portato alla chiusura di diverse aziende agricole tedesche.
"Le uova di gallina - sottolinea la Coldiretti - hanno un sistema di etichettatura obbligatorio che consente di distinguere la provenienza e il metodo di allevamento con un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice ISTAT del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell'allevatore".
"A queste informazioni si aggiungono - conclude la Coldiretti - quelle relative alle differenti categorie (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso (XL, L, M, S)".
Nessun commento:
Posta un commento