venerdì 18 giugno 2010

Grecia, nuovo rapporto di MSF “Migranti nei centri di detenzione: vite in sospeso”


Gravi conseguenze della detenzione sulla salute dei migranti e richiedenti asilo. MSF chiede al Governo greco di garantire condizioni di vita dignitose

Alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno), Medici Senza Frontiere presenta il rapporto "Migranti nei centri di detenzione: vite in sospeso",in cui documenta l’impatto della detenzione sulla salute fisica e mentale dei migranti e dei richiedenti asilo nei Centri di detenzione in Grecia. MSF chiede alle autorità greche di garantire condizioni di vita dignitose per i migranti reclusi e di prendere in considerazione soluzioni alternative alla detenzione.

“Il rapporto di MSF dal titolo ‘Migranti nei centri di detenzione: vite in sospeso’, documenta le condizioni di vita inaccettabili nei tre centri di detenzione (Pagani nell’isola di Lesbo, Filakio a Evros e Venna a Rodopi) dove dall’agosto del 2009, MSF fornisce supporto psicologico ai migranti detenuti. Il rapporto mostra che la detenzione può esacerbare i sintomi esistenti e può causare nuovi traumi e sofferenza psicologica”, spiega Ioanna Kotsioni Vice-Capo Missione di MSF nei progetti per migranti in Grecia. La maggior parte dei migranti assistiti da MSF in Grecia descrive la detenzione come un’esperienza disumana e dolorosa. La detenzione è la maggior causa di ansia e sofferenza.

Molti di loro sono fuggiti da paesi instabili o dilaniati dalla guerra come l’Afghanistan o l’Iraq in cerca di una vita più sicura. Hanno affrontato un viaggio lungo e pericoloso per raggiungere l’Europa e all’arrivo sono stati arrestati e reclusi in condizioni degradanti. Secondo il rapporto, almeno un terzo dei pazienti curati da MSF ha dichiarato di aver subito o assistito ad atti di violenza nei paesi di origine o di aver visto serie minacce alla propria vita. Gli psicologi di MSF hanno riscontrato sintomi riconducibili alla sindrome da stress post-traumatico (PTSD) nel 9,5% dei casi. Durante gli incontri individuali il 39% dei pazienti presentava sintomi di ansia e il 31% di depressione.

Il rapporto evidenzia anche che le condizioni nei centri di detenzione sono al di sotto degli standard nazionali e internazionali. I problemi riscontrati in alcuni di essi sono l’inadeguatezza delle strutture e il sovraffollamento. Le condizioni sanitarie in molti casi sono pessime. I migranti detenuti non sono autorizzati ad uscire dalle celle regolarmente e i membri di una stessa famiglia vengono separati. Non è previsto un servizio adeguato per gruppi vulnerabili, come le donne in cinta, i minori e le persone disabili. Migranti e richiedenti asilo ricevono informazioni inadeguate sul proprio status legale e sul sistema di detenzione e non sono presenti interpreti. Inoltre, i migranti sistematicamente riferiscono agli operatori di MSF di aver ricevuto un’assistenza medica inadeguata e di avere difficoltà nel comunicare con i medici presenti. I reclusi in tutti e tre i centri di detenzione spesso dicono di essere stati trattati “come animali”. “Come posso vivere qui? Questo posto è fatto per gli animali. Guardo gli altri negli occhi e vedo solo la morte”, riferisce un migrante. Durante gli interventi nei tre centri, MSF è stata testimone dell’impatto negativo che ha la detenzione sul benessere mentale e fisico dei migranti e ha espresso la propria preoccupazione alle autorità, chiedendo che vengano prese delle misure per migliorare le condizioni di vita.

MSF chiede alle autorità greche di considerare con attenzione le conseguenze della detenzione sui migranti e di prendere in considerazione delle alternative, specialmente per i casi più vulnerabili. Il progetto del Governo greco di istituire dei centri di accoglienza e identificazione per i nuovi arrivati è un primo passo positivo che può essere sviluppato. Il Governo dovrebbe garantire le condizioni e i servizi che rispettino gli standard internazionali e dovrebbe prestare una particolare attenzione nel fornire un’adeguata assistenza medica e psicologica. I migranti detenuti e i richiedenti asilo devono essere trattati umanamente e in modo dignitoso e coloro che desiderano fare richiesta di asilo devono essere messi nelle condizioni di farlo.

Medici Senza Frontiere da agosto 2009 ha fornito supporto psicologico ai migranti e ai richiedenti asilo in tre centri di detenzione: Pagani sull’isola di Lesvos, Filakio a Evros e Venna a Rodopi. Le equipe di MSF, formate da psicologi, assistenti sociali e interpreti, hanno visitato regolarmente i centri. Il supporto psicologico è stato fornito attraverso sessioni individuali o di gruppo. Gli psicologi hanno incontrato 305 pazienti su 381 nel corso di incontri individuali. Inoltre, sono state realizzate 79 sessioni di gruppo e altre 258 sessioni con attività di diverso tipo. MSF ha terminato le proprio attività alla fine dello scorso maggio.

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