venerdì 4 giugno 2010

ZUCCHERO: DA BIETICOLTORI DIFFIDA A MIPAAF ED ESPOSTO A CORTE CONTI


Nei prossimi giorni i bieticoltori notificheranno al Ministero delle Politiche Agricole appositi atti di diffida con i quali chiederanno alla amministrazione di dare concreta attuazione al provvedimento ministeriale del 19 ottobre 2009. Tale atto, infatti, riconoscendo la natura pubblica delle risorse assegnate a Finbieticola/Terrae ha superato la necessità di una pronuncia del Consiglio di Stato.

Lo annuncia la Coldiretti dopo che si è svolta innanzi al Consiglio di Stato l’udienza per la definizione del giudizio promosso dai bieticoltori contro il silenzio tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole sulle loro istanze, notificate dagli stessi in data 28 e 29 settembre, e tese a stimolare i poteri di vigilanza su Finbieticola. I bieticoltori inoltre coerentemente con la linea di condotta tenuta innanzi al Consiglio di Stato avevano, nei giorni scorsi, peraltro già depositato un articolato esposto alla Corte dei Conti chiedendo alla stessa di assumere tutte le azioni ritenute opportune al fine di evitare la distrazione da parte di Finbieticola dei fondi destinati al settore bieticolo-saccarifero.

Nel corso dell’udienza, infatti, i bieticoltori hanno portato a conoscenza i giudici amministrativi che il Ministero ha fatto venir meno il silenzio avverso il quale era stato instaurato il giudizio. Ed infatti con la nota datata 19 ottobre 2009, indirizzata a Finbieticola S.p.a., il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha affermato quanto segue: “in definitiva, quindi, dette risorse finanziarie, trasferite dall’ABSI alla Finbieticola, devono essere utilizzate a stretto supporto di piani di ristrutturazione degli impianti saccariferi in attività, o da costituire, nel rispetto delle condizioni rigidamente prescritte a livello comunitario e nazionale e dall’accordo aggiuntivo del 1985 sopracitato”.

Dalla nota emerge che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali abbia esercitato quei poteri di vigilanza che i bieticoltori avevano stimolato attraverso le loro istanze di diffida chiarendo a Finbieticola che “dette risorse finanziarie, … devono essere utilizzate a stretto supporto di piani di ristrutturazione degli impianti saccariferi in attività, o da costituire”. Un tale provvedimento ministeriale ha pienamente soddisfatto i bieticoltori e fatto venir meno ogni loro interesse ad ottenere una pronuncia del giudice amministrativo. Nello stesso provvedimento il Ministero delle Politiche Agricole richiama il parere reso dalla Avvocatura Generale dello Stato in data 16 ottobre ed avente ad oggetto la definizione della natura giuridica delle risorse gestite da Finbieticola. In tale parere l’Avvocatura Generale dello Stato oltre a definire “la natura pubblica dell’attività svolta dalla Finbieticola” evidenzia come tra gli scopi della stessa società “non rientra ad esempio la costituzione delle S.r.l. con unico socio Finbieticola Bondeno e Finbieticola Casei Gerola” e che “tollerando queste decisioni i soci che hanno avallato lo storno di tali somme potrebbero essere ritenuti responsabili nei confronti dello Stato anche per danni”.

Fonte:Coldiretti

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