mercoledì 9 giugno 2010

MONITO UNHCR AI PAESI EUROPEI SUI RIMPATRI FORZATI IN IRAQ


L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) è a conoscenza del fatto che quattro Paesi europei - Olanda, Norvegia, Svezia e Regno Unito - stanno organizzando per la fine di questa settimana un rimpatrio forzato di cittadini iracheni a Baghdad, Iraq. Non è stato confermato il numero ed il profilo degli individui coinvolti né le loro eventuali richieste di protezione internazionale.

L’UNHCR ricorda ai governi dei paesi europei che i richiedenti asilo iracheni provenienti dai governatorati di Baghdad, Diyala, Ninewa w Salah-al-Din e dalla provincia di Kirkuk, hanno il diritto di continuare a beneficiare della protezione internazionale come rifugiati in base alla Convenzione del 1951, o di altre tipologie di protezione a seconda dei singoli casi. La posizione dell’UNHCR è dovuta alla scarsa sicurezza, agli incidenti e alle violazioni dei diritti umani che continuano a essere presenti in queste aree dell’Iraq. L’UNHCR ritiene che le gravi e indiscriminate minacce alla vita, all’incolumità fisica o alla libertà che possono derivare dalla violenza o da eventi che disturbano gravemente l’ordine pubblico devono essere considerate ragioni valide per la concessione di protezione internazionale.

L’UNHCR giudica positivamente la prassi secondo la quale le necessità di protezione internazionale dei cittadini iracheni vengano valutate su base individuale dalle autorità per l’asilo europee e di altre aree. Allo stesso tempo però chiede a tali autorità di prendere in considerazione, nella loro valutazione, la situazione irachena nel suo complesso, considerando anche il grave vuoto legislativo nel paese. E’ stato proposto di far risiedere gli iracheni rimpatriati in zone diverse da quelle d’origine, ma secondo l’UNHCR questa non è una possibilità praticabile a causa del proseguire della violenza a Baghdad, Diyala, Kirkuk, Ninewa e Salah-al-Din. Vi sono inoltre restrizioni all’accesso e alla residenza in vari governatorati e anche vere e proprie difficoltà di sopravvivenza nelle aree di reinsediamento.

Le continue rivolte in Iraq e il proseguire della violenza hanno causato il movimento forzato della popolazione irachena su larga scala, principalmente verso Siria e Giordania. L’UNHCR teme che i ritorni forzati dall’Europa potrebbero dare un segnale ad altri paesi ospitanti, soprattutto quelli confinanti con l’Iraq.

Fonte: UNHCR

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