mercoledì 5 gennaio 2011

ADICO: BLOCCO AUTOSTRADALE PER NEVE; RICHIESTO INDENNIZZO DI 1000 EURO

Ha passato 21 ore fermo in località Reggello, Firenze, imbottigliato nel traffico causato dalla neve e dal gelo e costretto a «nutrirsi» con il panettone aziendale – fa sapere l’ADICO – con l’amara sorpresa, arrivato dopo 26 ore di viaggio al casello, di dover pagare pure il pedaggio di 31 euro e 50. E come se non bastasse, ha perso il matrimonio del cognato. Nicola Ceccon, mestrino residente in via Casona e capocantiere del consorzio C della Metropolitana di Roma, è uno dei tanti automobilisti rimasti incastrati sulla A1 il 17 dicembre, venerdì nero per la società Autostrade per l'Italia che si è rivolto all’Associazione in questi giorni.

Considerato la vicenda ed i tanti disagi subiti, Ceccon s'è rivolto nei giorni scorsi all' ADICO che ha inviato alla società una richiesta formale – spiegano i legali dell’ADICO - di indennizzo di 1000 euro per comportamento colposo nei confronti del loro assistito.

Questa la vicenda: venerdì 17 dicembre Nicola Ceccon parte alle 14 da Roma con il suo Mercedes 4×4. Come ogni fine settimana sta tornando a Mestre, dalla famiglia, dopo cinque giorni di lavoro nella capitale. Fra l'altro, sabato mattina deve partecipare al matrimonio in chiesa del cognato, a Belluno. Dopo un paio d'ore d'autostrada, a Reggello, Ceccon è costretto a fermarsi. Il traffico è bloccato, non si va avanti. Qualcuno pensa a un incidente, ma la situazione non è chiara. Passa il tempo, un'ora, due ore. La fila non si muove nemmeno di mezzo metro. «La situazione è apparsa subito pesante – racconta – ma con il passare delle ore s'è fatta drammatica. Neppure dalla radio riuscivamo a capire il motivo dell'ingorgo, almeno inizialmente». Il tempo continua a scorrere, la preoccupazione sale. «Abbiamo cominciato a consultarci fra noi automobilisti – continua Ceccon – paradossalmente possiamo dire che si sono create nuove conoscenze». Verso sera, quando ormai la notizia del terribile ingorgo causato da neve e gelo s'era diffusa, l'agitazione si trasforma in rassegnazione. «Preso dalla fame mi sono mangiato il panettone aziendale; c'era anche lo spumante, ma quello non l'ho toccato». La notte arriva e Ceccon cerca di dormire, anche se non è facile. Solo alle 13.30 di sabato la colonna di muove. Agli autogrill brioche e caffè gratis per tutti, a carico della società Autostrade. Ma: «Sono arrivato al casello di Venezia verso le 16 e qui incredibilmente mi hanno fatto pagare il pedaggio, 31 euro e 50, dopo 26 ore di viaggio». Il capocantiere a questo punto corre a casa, prende moglie e figli e parte per Belluno. Al matrimonio del cognato arriva: solo per cena.

Nonostante l’ allerta sia stata tempestivamente diffusa – denuncia il presidente dell’ADICO, Carlo Garofolini – la società Autostrade spa non solo non si è tempestivamente attivata per prevenire i disagi causati da un allarme maltempo previsto con largo anticipo dai metereologi (e diffuso dalla Protezione civile), ma non si è attrezzata adeguatamente, con mezzi e risorse commisurate alla gravità della situazione, per prestare soccorso ed assistenza agli automobilisti intrappolati nella morsa del freddo e della neve”. In occasione di questo evento la Toscana si è trovata a subire un collasso della mobilità ferroviaria, autostradale e stradale spezzando l'Italia in due. Oltre a ricordare il progressivo blocco della rete, il mancato funzionamento degli scambi gelati, l'assoluta mancanza di informazioni ai viaggiatori. Credo pertanto sia giusto indenizzare gli automobilisti rimasti coinvolti in maniera ragionevole e valutando i casi specifici – conclude Carlo Garofolini – tant’è che la Cassazione ha stabilito, in numerose sentenze, la responsabilità contrattuale della Società Autostrade per i danni, o anche per i semplici disagi, subiti dagli utenti.

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