sabato 5 marzo 2011

ADICO: BOLLETTE “FANTASMA” A TRE UTENTI VENEZIANI. SALDO DA 25 MILA EURO PER I DISSERVIZI DI ENEL ENERGIA

Oltre 500 le segnalazioni sul sito dell’Adico. I consigli del presidente Carlo Garofolini: «In questi casi bloccare subito la domiciliazione bancaria e cambiare al più presto il fornitore».

Una ristoratrice di Piove di Sacco, un panettiere di Mestre e una famiglia con 5 figli di Marghera. Tre situazioni diverse unite, purtroppo, da un fatto spiacevole: bollettefantasma” del gas che per mesi, a volte anni non arrivano, costringendo gli utenti ad accumulare debiti a quattro zeri: solo nell’ultima settimana all’Adico sono stati gestiti tre casi per un totale di oltre 25mila euro.

Sono 530 le storie segnalate sul sito Internet dell’Adico da ottobre a oggi, e decine gli utenti veneziani che si rivolgono di persona all’Associazione difesa consumatori di Mestre per i disservizi di Enel Energia, la società di Enel servizio elettrico spa nata con la liberalizzazione del mercato per la fornitura di gas ed energia elettrica. Storie tutte diverse, ma analoghe: bollettini di pagamento che non arrivano per mesi, a volte anni, e poi vengono spediti con conteggi dei consumi sbagliati, e si tratta sempre di importi a quattro, cinque zeri. Ed è un problema che colpisce indifferentemente i privati e le utenze commerciali, e che naturalmente non fa sconti tra diverse zone della provincia.

La vicenda della signora di Piove di Sacco, titolare di un ristorante, è emblematica: lo scorso gennaio si è vista recapitare da Enel Energia 18 bollette per un totale di poco più di 11.200 euro, relative al periodo luglio 2009-dicembre 2010. La fornitura del gas da parte della società al ristorante inizia nel 2009, e per i primi mesi tutto fila liscio. Poi però le bollette smettono di arrivare e a giugno la stessa società invia una lettera agli utenti in cui annuncia la sospensione dell’invio per motivi tecnici. «L’ultima bolletta mi è arrivata a ottobre – racconta la ristoratrice – fino a quella data ho sempre pagato regolarmente». Poi, il vuoto: ogni mese chiama Enel Energia per dare la lettura dei consumi e per chiedere informazioni, ma invano. Alla fine lo scorso autunno avvia il passaggio a un altro fornitore presente sul territorio, Est Energy: ma a oggi il nuovo contratto è ancora in stand by. Nel frattempo, arriva il malloppo di fatture, pagabili una ogni 20 giorni, ma la signora non ne vuole sapere: «Presentano molti errori rispetto ai consumi che ho regolarmente comunicato e i corrispettivi di rete sono stati addebitati due volte quindi non intendo pagarle così come sono» esemplifica, e chiede – attraverso i legali dell’Adico – almeno lo storno di alcune fatture.

Ancora aperta anche la vicenda di un altro commerciante, questa volta un panettiere di Mestre, G.M.: qui le bollette fantasma sono quelle che vanno da giugno 2009 a novembre 2010. In questo caso, però, i pagamenti sono sempre stati effettuati perché il panettiere non ha mai sospeso la domiciliazione bancaria: a essergli arrivata a casa infatti è una bolletta contenente “calcoli di rettifica”, ma per diverse migliaia di euro, per il periodo successivo alla sostituzione del contatore, con una differenza di 23mila metri cubi consumati rispetto a quanto pagato dall’artigiano.

Infine, la famiglia di Marghera, che ha portato avanti la sua battaglia fino ad arrivare a un passo dalla sospensione dell’erogazione del servizio. Un rapporto, quello con Enel Energia, partito male fin dall’inizio, visto che il signor A.F. sostiene che la sottoscrizione del contratto è stata “estorta” da un operatore alla moglie con la scusa della validazione di una lettura del contatore della luce (ma la fornitura, tra l’altro, è stata intestata a lui). Era il 2009, e anche in questo caso lo stop delle bollette inizia circa un semestre dopo. Il saldo è di maggio dello scorso anno, con 4 bollette arrivate a due giorni di distanza per un totale di 3.900 euro. Il veneziano ad agosto conclude il passaggio di operatore per il gas, ma non per la luce, che resta in carico ad Enel: e infatti il fornitore tenta di rivalersi così a dicembre 2010. «Mi è arrivata una bolletta da 2.170 euro, di cui però solo 250 circa erano di consumi elettrici – sottolinea l’utente – il resto era definito “altri proventi e oneri”: chiaramente hanno provato a scaricare il debito del gas sulla bolletta della luce». Continua a non pagare, e la scorsa settimana giunge il preavviso di sospensione dell’erogazione del servizio: «Siamo stremati e non possiamo permetterci di restare senza elettricità con una famiglia numerosa, quindi alla fine credo pagheremo, anche perché quel gas comunque almeno in parte l’abbiamo consumato. Ma una tale irregolarità nella fatturazione e nell’invio delle bollette è davvero incredibile» si arrende il padre di famiglia.

Il presidente dell’Adico Carlo Garofolini coglie l’occasione per consigliare a tutti i cittadini alcuni comportamenti per evitare di trovarsi in simili situazioni, o per lo meno per gestirle senza rimetterci:

«Innanzitutto se iniziano a non arrivare le bollette, bloccare subito la domiciliazione bancaria dei pagamenti – esordisce Garofolini – e quindi non pagare eventuali saldi stratosferici. In quel caso è sempre bene chiedere la rendicontazione dei consumi nel caso si ravvisino discrepanze tra quello che viene accreditato e le letture comunicate, e appoggiarsi a un legale per contestare l’importo». Gli avvocati dell’Adico sono sempre a disposizione per dare assistenza in questi casi:

per informazioni www.associazionedifesaconsumatori.it  oppure 041.5349637.

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