venerdì 11 marzo 2011

GIAPPONE, I MORTI POTREBBERO ESSERE MILLE RESTA L’ALLARME TSUNAMI NEL PACIFICO

Incendio in una centrale nucleare: il governo di Tokyo dichiara l'emergenza


Due scosse di terremoto di magnitudo 7.8 e 8.8, la più potente mai registrata nel Sol Levante e una delle più violente della storia, hanno colpito il Giappone e provocato uno tsunami con onde alte dieci metri che hanno già spazzato via una nave con 100 persone a bordo e un treno passeggeri in servizio sull’area costiera nella zona nord orientale del Paese. A rischio le centrali nucleari e alcune raffinerie sono esplose. Una diga ha ceduto. Il bilancio dei morti cresce di ora in ora, secondo i media giapponesi il numero delle vittime è verosimilmente mille. Un Paese in ginocchio e il governo avverte: “Potrebbero nuove scosse altrettanto forti”. Il terremoto è stato di portata devastante: non ha raso al suolo parte del paese solo perché gli edifici in Giappone sono tutti costruiti con criteri antisismici. 

Bollettino di guerra. Ancora non si conosce il numero delle vittime, impossibile la quantificazione, le informazioni sono frammentarie, sembra essere di fronte a un bollettino di guerra, dove le vittime aumentano di ora in ora. Al momento di parla di 395  persone decedute (300 cadaveri rinvenuti solo sulla spiaggia di Sendai) e decine di dispersi (anche 23  studenti), ma il bilancio è destinato ad aumentare soprattutto perché i dispersi sono molti di più. Vastissima l’area colpita.

Travolto un treno, un altro è deragliato dispersa una nave. Secondo quanto scrivono le agenzie un treno passeggeri sarebbe stato travolto da un onda e completamente distrutto tra Nobiru e Sendai.  Non sappiamo quante persone ci fossero a bordo, probabile che arrivi un aggiornamento nelle prossime ore. Un altro treno invece è deragliato.  Una nave è dispersa da ore e sono poche le speranze di trovare superstiti. A bordo c’erano almeno cento persone. 

L’esercito per controllare le centrali nucleari. Una squadra delle forze armate giapponesi ha ricevuto ordine di raggiungere l’area dove si trova la centrale nucleare di Fukushima. Lo riporta l’agenzia Kyodo news. Una squadra delle forze armate giapponesi ha ricevuto ordine di raggiungere l’area dove si trova lacentrale nucleare di Fukushima. Lo riporta l’agenzia Kyodo news. L’esercito ha contribuito anche a evacuare le duemila persone che vivono nelle adiacenze della centrale nucleare.

Crollata una diga, case spazzate via. Un diga nella prefettura di Fukushima si è spezzata riversando tutta l’acqua a valle che ha spazzato via decine di case. Lo riferisce l’agenzia Kyodo, anche se non è chiara l’entità delle conseguenze.  

Raffinerie esplose. A Tokyo la scossa ha generato il panico. Alcune raffinerie sono esplose e le centrali sono state chiuse per sicurezza. Gli uffici sono stati immediatamente evacuati e i trasporti pubblici bloccati per sicurezza. L’orario in cui è avvenuto, alle 14.45 (le 6.45 italiane), ha permesso una reazione immediata all’emergenza. L’aeroporto di Tokyo e le linee ferroviarie sono stati chiusi. Bloccati anche i quattro impianti nucleari attivi. Nel locale turbine della centrale Onagawa è scoppiato un incendio in seguito al terremoto. E il governo di Tokyo ha dichiarato la situazione d’emergenza per eventuali rischi di fughe radioattive garantendo che al momento non ne sono state registrate. Le scosse hanno piegato anche la Tokyo Tower, una delle antenne simbolo della capitale. 

L’arrivo dello tsunami. Ora si teme l’arrivo di uno tsunami, l’allerta è stata lanciata per tutte le coste del Pacifico, comprese quelle dell’Australia e dell’America del sud, esclusi Stati Uniti e Canada. Secondo i geologi le onde si stanno muovendo a una velocità di 700 chilometri orari. Onde di 4 metri stanno per raggiungere le antille francesi, meta di turisti da tutto il mondo. I paesi in cui è in vigore un’allerta sono in particolare Russia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù. Per il momento non si ha notizia di gravi tsunami al dì fuori del Giappone. 

Inviti alla calma.  Il premier nipponico ha cercato di rassicurare i cittadini invitandoli a mantenere la calma. “Abbiamo lanciato un comitato operativo d’emergenza e chiediamo a tutti di prestare la massima attenzione a tutte le indicazioni che saranno fornite. Bisogna mantenere la calma”, ha detto Naoto Kan, nella breve dichiarazione seguita alla riunione di gabinetto straordinaria, indossando la tuta celeste usata per le situazioni di emergenza. Il primo ministro ha aggiunto che da un primo bilancio “i danni sono ingenti”, mentre il segretario di gabinetto nipponico, Yukio Edano, ha detto che si è trattato del peggior sisma della storia del paese. 

Solidarietà da tutto il mondo. Immediata la solidarietà internazionale al Giappone. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha annunciato che la Russia è pronta a fornire aiuto al per il terremoto di oggi e ha chiesto di prendere delle misure nelle isole Curili, rivendicate da Tokyo, per prevenire eventuali vittime e danni dello tsunami legati al terremoto giapponese. Anche la Francia si è detta “pronta a rispondere a tutte le eventuali sollecitazioni che il Giappone vorrà rivolgerle per far fronte a questa tragedia”, ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy, in una lettera al premier Naoto Kan. Nel messaggio, Sarkozy esprime “il sostegno e la solidarietà” della Francia al Giappone e alla sua popolazione, “in questo momento particolarmente difficile". 

Il primo ministro britannico David Cameron si è impegnato ad aiutare il Giappone colpito da un terremoto “che ci fa da terribile promemoria delle forze distruttive della natura”. Parlando ai margini del vertice Ue di Bruxelles, Cameron ha detto che “tutti dovrebbero pensare a quel paese e alla sua gente” e aggiunto di aver chiesto al suo governo “di capire cosa può fare la Gran Bretagna per essere di aiuto”. Il Foreign Office ha intanto istituito una linea telefonica dedicata ai britannici che hanno amici e parenti in Giappone. 

Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha inviato una lettera al premier giapponese, Naoto Kan, per esprimere il suo cordoglio per le vittime del terremoto e sottolineare la vicinanza di Berlino al Giappone. “Ho appreso con sgomento la notizia del terribile terremoto che ha scosso il suo paese”, si legge nella lettera, di cui è stato diffuso il testo . “La prego di inviare le mie sincere condoglianze ai parenti delle vittime ed i miei migliori auguri di guarigione ai feriti. Può essere sicuro che la Germania è al fianco del Giappone in queste ore tragiche ed è pronta ad aiutare". 

L’Unità di Crisi della Farnesina sin dalle prime ore di stamattina è in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo che, a sua volta, ha istituito una cellula di crisi per contattare gli italiani presenti nelle zone maggiormente colpite dal sisma ed assicurarsi sul loro stato di salute e prestare, laddove necessario, assistenza. Intanto trentacinque squadre della rete dell’Onu per le operazioni di ricerca e soccorso in caso di catastrofe sono pronte a intervenire se il governo giapponese ne farà richiesta. Lo ha affermato oggi a Ginevra la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) Elisabeth Byrs. Gli esperti dell’Onu a Ginevra sono in contatto costante con il Giappone. 

Spostato l’asse di rotazione terrestre. Il terremoto “avrebbe spostato l’asse di rotazione terrestre di quasi 10 centimetri”. E’ quanto emerge da studi preliminari effettuati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’impatto di questo evento sull’asse di rotazione, stimano gli esperti, “è stato molto maggiore anche rispetto a quello del grande terremoto di Sumatra del 2004 e probabilmente secondo solo al terremoto del Cile del 1960".   

Motore ricerca per persone scomparse. Anche Google scende in campo per aiutare le ricerche dei dispersi nello tsunami giapponese, attivando un motore di ricerca accessibile a tutti coloro che hanno o cercano notizie su persone scomparse. All’indirizzo japan.person-finder.appspot.com è possibile inserire il nome della persona da cercare, ottenendo come risultato gli eventuali messaggi lasciati da altre persone come “ho sentito che è viva” o “Qualcuno la sta cercando”. Il servizio era già stato impiegato lo scorso anno durante i terremoti in Cile e ad Haiti. Anche Twitter sembra essere uno degli strumenti preferiti dai giapponesi per scambiare informazioni: meno di un’ora dopo il terremoto il numero di tweet da Tokyo è balzato a circa 1200 al minuto. 

Mancano 28 italiani all’appello. Al momento mancano all’appello 28 italiani nella zona del Giappone colpita’ dal devastante terremoto di magnitudo 8,9. Lo ha riferito l’ambasciatore d’Italia, Vincenzo Petrone. La notizia e’ stata confermata dalla Farnesina secondo cui le difficoltà di comunicazioni, saltate in tutto l’area, rendono impossibile contattare tutti i connazionali presenti in Giappone.

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