Quasi 400 segnalazioni sul sito web dell’Adico in pochi mesi e altre centinaia di persone che si sono rivolte direttamente all’ufficio legale di via Volturno.
Ma la vicenda del mobilificio Aiazzone ora potrebbe passare dalle pagine dei giornali a un’aula di tribunale perché l’Associazione difesa consumatori di Mestre ha deciso di promuovere istanza di fallimento contro l’azienda.
«Abbiamo deciso di esaudire la richiesta dei tantissimi veneziani e non che ci continuano a contattare quotidianamente chiedendo giustizia, perché non hanno mai ricevuto i mobili per cui avevano già versato l’acconto, li hanno ricevuti solo in parte o si ritrovano legati con contratti di pagamento alle finanziarie – spiega il presidente dell’Adico Carlo Garofolini - siccome in questi casi l’unione fa la forza, invitiamo tutti i truffati da Aiazzone a contattare i nostri uffici per aderire alla class action».
L’obbiettivo è quello di ottenere il rimborso di quanto sperso e, possibilmente, anche un risarcimento danni per una vicenda che ha rovinato la vita alle famiglie – centinaia solo in Veneto, dove Aiazzone ha un punto vendita a Conegliano – di tutta Italia.
Attualmente i 43 punti vendita del colosso del mobile fondato negli anni Settanta sono tutti chiusi, ufficialmente “per inventario sino a nuova comunicazione”, come si legge nell’homepage del sito Internet: l’unico modo per mettersi in contatto con i negozi “per informazioni su consegne merce e assistenze post vendite è chiamare il numero 800.58.57.56: la telefonata viene registrata e una voce guida informa che l’utente sarà ricontattato prima possibile. Peccato che non accada. E anche sul fronte della situazione societaria si fatica a capire lo stato dell’arte: sul capo della Aiazzone pende già un’istanza di fallimento, presentata però da un colosso della produzione di mobili, la Valentini Arredamenti, e da altri fornitori. Per i dipendenti si prospetta la cassa integrazione, ma gli acquirenti truffati, che non sono creditori privilegiati, se non si muovono rischiano ancora di più di restare a bocca asciutta.
«Invitiamo tutti a partecipare alla nostra class action anche per dare un segnale ai grandi imprenditori – conclude il presidente Garofolini – e cioè che non possono sempre fare affari sulla pelle delle famiglie».
Per informazioni e per aderire alla class action gli uffici dell’Adico sono a disposizione di tutti gli interessati in via Volturno 33, al numero 041.5349637 o all’indirizzo mail info@associazionedifesaconsumatori.it.
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