venerdì 24 settembre 2010

Greenpeace, attivista italiano in azione nel mare del nord contro il petrolio

Prosegue l’azione di Greenpeace al largo delle isole Shetland. Gli attivisti stanno bloccando la nave Stena Carron per impedirgli di effettuare perforazioni nel Mare del Nord. Nazareth, attivista italiano, si trova in questo momento all’interno di un modulo di sopravvivenza fissato due giorni fa alla catena dell’ancora della nave. Nel modulo sono equipaggiati per resistere un mese a un’altezza di 9 metri sul livello del mare, bloccando qualsiasi movimento della Stena Carron.

La Stena Carron avrebbe in programma di fare rotta verso la zona di Lagavulin e scavare un pozzo off-shore alla profondità di 500 metri per conto della multinazionale americana Chevron

Mentre continua il blocco di Greenpeace, i ministri dell’Ambiente dei Paesi che si affacciano sul Mare del Nord si sono riuniti ieri a Bergen, Norvegia. Sul tavolo doveva esserci una proposta tedesca per una moratoria contro le perforazioni off-shore in acque profonde. Purtroppo ad oggi non sembra che i Paesi abbiano mostrato alcun interesse a fermare pericolose perforazioni petrolifere in queste acque.

“L’inattività dei governi rischia di vanificare un’importante opportunità per lasciarci il petrolio alle spalle e iniziare una nuova politica energetica basata sulle energie pulite – dichiara Nazareth dalla Stena Carron – Se non verrà approvata alcuna moratoria, tutti i Paesi che si affacciano sul Mare del Nord saranno considerati responsabili in caso di marea nera”.

Greenpeace si rivolge a questi Paesi e chiede una moratoria per ogni nuova attività di perforazione off-shore sul fronte Atlantico.

Fonte: Greenpeace

Nessun commento:

Posta un commento