La Stena Carron avrebbe in programma di fare rotta verso la zona di Lagavulin e scavare un pozzo off-shore alla profondità di 500 metri per conto della multinazionale americana Chevron
Mentre continua il blocco di Greenpeace, i ministri dell’Ambiente dei Paesi che si affacciano sul Mare del Nord si sono riuniti ieri a Bergen, Norvegia. Sul tavolo doveva esserci una proposta tedesca per una moratoria contro le perforazioni off-shore in acque profonde. Purtroppo ad oggi non sembra che i Paesi abbiano mostrato alcun interesse a fermare pericolose perforazioni petrolifere in queste acque.
“L’inattività dei governi rischia di vanificare un’importante opportunità per lasciarci il petrolio alle spalle e iniziare una nuova politica energetica basata sulle energie pulite – dichiara Nazareth dalla Stena Carron – Se non verrà approvata alcuna moratoria, tutti i Paesi che si affacciano sul Mare del Nord saranno considerati responsabili in caso di marea nera”.
Greenpeace si rivolge a questi Paesi e chiede una moratoria per ogni nuova attività di perforazione off-shore sul fronte Atlantico.
Fonte: Greenpeace
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