Il centro Vedelago alla kermesse di Cesena dopo aver incassato elogi ad Annozero

Il Centro di Vedelago, azienda interamente a capitale privato, fa un lavoro semplice e complicatissimo insieme: accoglie la raccolta differenziata di alcuni Comuni come Treviso e Belluno e di aziende private e dopo un passaggio negli impianti di triturazione, addensamento e sterilizzazione li trasforma in un nuovo materiale, un granulato che viene venduto alle aziende. “Siamo specializzati nella lavorazione della frazione residua, quello che i cittadini chiamano rifiuto secco indifferenziato, quindi ferro, vetro, plastica: dall’appendino rotto alla bottiglia”. Il materiale riciclato serve per stampaggi plastici da cui si ricavano panchine, fioriere, pali, pavimentazione stradale, sedie e tavoli (“anche quelli che fanno le bricole, i pali infilati nella laguna di Venezia, vengono da noi”) e nell’edilizia, per fare blocchi di calcestruzzo o di cemento, tombini, palizzate e pavimentazione per piste ciclabili.
“Gestiamo la raccolta differenziata di circa 830 aziende da Benetton a Gardaland – racconta Carla Poli – e vendiamo il materiale riciclato a centinaia di clienti soprattutto stranieri, olandesi e tedeschi, anche se ora iniziano a capire anche le aziende italiane: ne sono nate una decina attorno a Treviso nell’ultimo anno, e lavorano tutti con materiale di riuso”. Il Centro Riciclo occupa 63 dipendenti per 8 milioni di fatturato: “Ma sono gli utili che contano, e noi ne facciamo abbastanza per rinvestirli continuamente in ricerca e innovazione assieme all’università di Padova”. Ora il Centro ha ricevuto per tre anni la gestione della raccolta di tutte le scuole di Treviso. “Abbiamo 80 scuole per una popolazione scolastica di 16 mila alunni, un piccolo paese”, dice Carla. “È una fase di sperimentazione di tre anni perché l’amministrazione voleva vedere i risultati. E i risultati sono che a parte uno scarto dello 0,9% dovuto ai pannolini dei piccoli e delle ragazze, il resto del materiale è stato interamente riutilizzato”.
Un successo, ma Carla da imprenditrice brava e coraggiosa sta lavorando per abbassare anche quel minimo scarto. “Mio figlio è in America con un nostro tecnico per acquistare un impianto che riciclerà anche pannolini e pannoloni che contengono cellulosa, materiale difficile da lavorare”. Quando il nuovo impianto sarà messo a punto, il Centro offrirà un servizio di raccolta a tutti gli asili, i centri per l’infanzia, gli ospizi e le case di cura. Un servizio alla collettività, perché il Centro è abituato a servire ma anche a educare. “Riceviamo 7 mila bambini ogni anno che vengono in visita in azienda, ci sono degli addetti che spiegano tutto il ciclo del materiale perché se si vogliono avere risultati bisogna far capire a tutti, a cominciare dai più piccoli, l’importanza del rimettere dentro al ciclo vitale un oggetto che era stato buttato via”.
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