Particolarmente preoccupante il dato sui giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni: sono disoccupati il 27,9% il massimo dal secondo trimestre del 1999. Il numero delle persone in cerca di occupazione raggiunge (in termini destagionalizzati) 2.136.000 unità, con un aumento dell'1,1 per cento rispetto al primo trimestre (+24.000 unità). Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente l'aumento è del 13,8 per cento.
L'incremento tendenziale della disoccupazione si concentra nel Nord tra gli ex-occupati; nel Centro e nel Mezzogiorno tra gli altri gruppi dei disoccupati.
Alla crescita della disoccupazione si accompagna un moderato aumento degli inattivi rispetto al secondo trimestre 2009 (+92.000 unità), sintesi di una lieve riduzione delle non forze di lavoro italiane e di un ulteriore incremento di quelle straniere.
Disoccupati che pur di trovare un impiego le provano tutte – fanno sapere dall’ADICO - agenzie interinali, centri dell'impiego, sportelli informativi presso comuni e parrocchie, utilizzando internet, facendo code interminabili all'Inps, concorsi pubblici, ecc… “Ormai s’è creato uno squilibrio violento fra la percezione sociale e la rappresentazione pubblica mediatica del lavoro e dei suoi problemi” – sostiene Carlo Garofolini, “con i giovani sospesi fra precarietà e dipendenza dalla famiglia, protetti dai genitori, a cui affidano le chiavi del futuro in cambio di quelle di casa”.
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