sabato 18 settembre 2010

Ddl Lavoro: CGIL in piazza il 21 settembre, 'collegato' è controriforma


La stagione di mobilitazione della CGIL, sul tema “lavoro e diritti”, prende il via la prossima settimana. Con l'avvio dell'esame in Senato del ddl S. 1167-B/BIS, cosiddetto “'collegato lavoro”, la CGIL si ritroverà in piazza il 21 settembre davanti Palazzo Madama per protestare contro un provvedimento, definito “una vera e propria controriforma”, che martedì ritorna alle Camere dopo il rinvio da parte del Presidente della Repubblica avvenuto il 31 marzo scorso. Sei mesi dopo la decisione del capo dello Stato, quindi, “il governo e la sua maggioranza tentano un nuovo affondo sul tema della certificazione e dell’arbitrato riportando la legge in Aula”, afferma il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, ricordando che “la mobilitazione di questi mesi ha prodotto qualche risultato, ma la gravità delle misure previste dalla legge resta inalterata”.

Nel merito sono diversi i punti “critici” del disegno di legge sul lavoro. “Si prevede, infatti, - spiega Fammoni - un meccanismo di certificazione che potrà riguardare singoli aspetti del rapporto di lavoro, anche in deroga alle norme dei Contratti nazionali di lavoro; di demandare preventivamente ad un 'arbitrato di equità', che può decidere anche in deroga a leggi e contratti, il dirimersi di eventuali controversie, togliendo così ai lavoratori la tutela della giustizia del lavoro; di depotenziare il ruolo del giudice del lavoro stesso tentando di relegarlo al puro accertamento dei presupposti di legittimità dei provvedimenti datoriali”. Elementi, insomma, che per la CGIL hanno 'evidenti profili di incostituzionalità ': “Si vuole così capovolgere - rileva il dirigente sindacale - i fondamentali del diritto del lavoro, nato per tutelare il più debole, con una sproporzione evidente tra lavoratore e datore di lavoro. L’effetto deregolatorio e di pressione di queste nuove norme risulterà enorme”.

Ma non basta perché il testo contiene anche “l’inaccettabile norma sull’apprendistato a 15 anni” e recupera “la delega sugli ammortizzatori sociali, prevista dal protocollo sul welfare del 2007, per approvare una legge però diversa da quello spirito scavalcando il Parlamento”. La CGIL denuncia gli elementi di incostituzionalità contenuti nel ddl e la pervicacia con cui si vuole portare avanti la controriforma del diritto del lavoro. “Sono scelte inaccettabili denunciate da tante iniziative e prese di posizione di giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati. Per questo la nostra mobilitazione - conclude Fammoni -, a partire dal presidio del 21 settembre, proseguirà sia in coincidenza con il voto al Senato e alla Camera e successivamente con tutte le forme di iniziativa possibile”.

Fonte:CGIL

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