mercoledì 8 febbraio 2012

ITALIA, DIRITTI NEGATI




L’istituto di Medicina Solidale e delle Migrazioni opera a Tor Bella Monaca, Roma dal 2004. Il poliambulatorio è nato in seguito ad un accordo con il Policlinico di Tor Vergata. I medici e paramedici lavorano su base volontaria per l’80 per cento delle ore lavorative. In sette anni di attività, il poliambulatorio ha prestato assistenza a migliaia di migranti che non hanno accesso alle cure pubbliche, per motivi economici o perché irregolari. Ogni giorno, la struttura riceve circa 80 pazienti, per lo più donne in gravidanza o bambini.
Senza alcun preavviso, il Policlinico ha ritirato il suo personale, chiuso il centro prelievi e l’erogazione dei codici di assistenza per migranti; l’Istituto di Medicina Solidale, con i suoi volontari, continua nella sua attività nonostante l’ordine di chiudere la struttura arrivato oltre un mese fa. È sempre più difficile, tuttavia, garantire i prelievi di sangue  – essenziali per il monitoraggio delle gravidanze – né tanto meno i farmaci.
Lucia Ercoli, responsabile di Medicina Solidale, ha denunciato l’inerzia del Policlinico, del Comune di Roma della Regione Lazio, e della ASL RMB che “informati della situazione e dei danni che ne stanno derivando al diritto alla salute di migliaia di persone”, non hanno preso alcun provvedimento.
Contro il poliambulatorio, si è mossa compatta la politica. Gli “untori”, gli stranieri portatori di “pericolose malattie, hanno messo d’accordo Forza Nuova con Pd, Idv, Api e lista civica per Rutelli.
ns 

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