Le istituzioni si muovano subito per favorire la convivenza uomo-lupo e prevenire i possibili conflitti.
La notizia dell'arrivo in Alto Adige di un lupo, monitorato con radio collare da ricercatori sloveni, è l'ennesima conferma di come i processi di ricolonizzazione in corso negli ultimi decenni sulle Alpi siano naturali e legati alla grande capacità dispersiva di questi animali, come avvenuto anche sull’Appennino.
L'ennesima conferma di come questi fenomeni siano naturali, ovvero dovuti alla grande capacità dei lupi di spostarsi e colonizzare nuove aree, deve però farci cogliere in tempo l'opportunità di prevenire contrasti e conflitti, lavorando, così come si sta facendo con il progetto europeo LIFE Arctos, con quelle attività di corretta informazione che il WWF e i diversi partner stanno promuovendo nei territori dell'orso. E' fondamentale che si promuovano quelle utili campagne di informazione e sensibilizzazione e si mettano in moto tutti quei meccanismi di prevenzione di eventuali conflitti e gestione del patrimonio zootecnico. Questo vale sulle Alpi orientali, dove il lupo sta ricolonizzando i suoi antichi territori, ma anche sull’Appennino e sul resto delle Alpi.
“E' inutile attendere le situazioni di conflitto - dichiara Massimiliano Rocco responsabile specie WWF Italia “oggi c'è ancora il tempo affinché le istituzioni predispongano una strategia che consenta di monitorare la situazione, gestire il territorio e le attività zootecniche, facilitare e favorire la corretta informazione e la messa in opera di quei sistemi di prevenzione utili a mitigare gli eventuali conflitti e favorire la convivenza tra i grandi predatori e le attività silvopastorali”.
Una corretta pianificazione è stata quella promossa dalla Regione Piemonte negli anni passati, una strategia operativa che coinvolgeva con monitoraggi e assistenza alle attività zootecniche.
Il WWF crede che le regioni alpine debbano prendere spunto da quanto fatto in Piemonte negli anni passati con l'arrivo del lupo e debbano promuovere una politica di sistema che coinvolga tutto l'arco alpino e quei territori di futura prossima espansione di questa specie.
Il WWF si augura che una volta per tutte siano cancellate in modo definitivo le dicerie su fantomatiche e improbabili reintroduzioni e le favole circa animali liberati dalla cattività da parte di ambientalisti o ricercatori. Anche gli avvistamenti di lupi di questi giorni, nei paesi appenninici dopo le forti nevicate, rientrano nella normalità visto che i lupi seguono le prede che a loro volta si spostano a valle. Torneranno a essere elusivi appena la situazione meteorologica lo consentirà.
Fonte: http://www.wwf.it
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