lunedì 25 gennaio 2010

Caro Benzina: Adusbef e Federconsumatori, prezzi elevati anche per guadagni Stato

(Teleborsa) - Roma, 25 gen. - Il petrolio continua la sua discesa, raggiungendo oggi 74,57 dollari al barile, ma, com'era prevedibile, i prezzi dei carburanti rimangono stabili su livelli elevati.

Nonostante gli irrisori ritocchi operati oggi da alcune compagnie, infatti, la benzina è venduta ancora a 1,34-1,35 Euro al litro, con una speculazione di 8 centesimi al litro. Lo si legge in una nota di Federconsumatori.

Non dimentichiamo che questi 8 centesimi in più si traducono in un maggiore esborso, da parte degli automobilisti, di 96 Euro annui per costi diretti e di 75 Euro annui per costi indiretti (dovuti al trasporto su gomme delle merci), per un totale di 171 Euro annui in più.

"Non ci stancheremo di denunciare questa situazione intollerabile" - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef - Ma vi è di più. Alla luce dell'analisi sull'andamento delle imposte applicate sul prezzo dei carburanti, oggi capiamo chiaramente perché il Governo non voglia intervenire per farli scendere". Il motivo è estremamente semplice, più i prezzi dei carburanti sono elevati, più lo Stato ci guadagna, poiché la tassazione non comprende solo l'accisa (che è fissa), ma anche l'IVA (che è una tassa in percentuale).

Dal 2009 al 2010, per l'aumento dei prezzi dei carburanti, l'IVA è passata: per la benzina, da 18 a 22 centesimi, con aumento di 4 centesimi; per il gasolio ha invece registrato un aumento di 2,3 centesimi.

Bisogna sapere che, viste le notevoli quantità di erogato, ogni centesimo in più sul prezzo dei carburanti si traduce in maggiori introiti pari a 14 milioni di Euro al mese per la benzina e, 25 milioni di Euro al mese per il gasolio. Questo significa che lo Stato incasserà, per il prossimo anno, 672 Milioni di Euro in più annui per la benzina e 690 Milioni di Euro annui in più per gasolio, per un totale di 1,3 miliardi di Euro annui.

Quindi, sempre per tale meccanismo, su ogni famiglia, per il 2010, peserà un onere fiscale maggiore di 60 Euro annui, dopo che, nel 2009, sono stati introitati dallo Stato circa 400 milioni in più di IVA, pari ad un maggior carico fiscale di 18 Euro a famiglia.

Tutto ciò, in un panorama in cui la pressione fiscale è aumentata dello 0,6% passando dal 42,8 al 43,4 (fonte Istat), con un aggravio sui redditi da lavoro dipendente fino a 25.000 Euro annui di 150 Euro in più.

Ecco perché il Governo non ha il minimo interesse ad intervenire in direzione delle proposte che più volte abbiamo avanzato al fine di ottenere una forte riduzione dei prezzi dei carburanti.

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