domenica 10 gennaio 2010

Crisi: per il governo e mass media allineati è risolta.


Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,5%, segnando una riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente contro un aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a novembre 2008. L'occupazione a novembre è diminuita di 389.000 unità rispetto allo stesso mese del 2008 e di 44.000 rispetto ad ottobre.

Giornali di proprietà delle banche e Tv pagate con i soldi dei cittadini (sui quali sarebbe utile un richiamo deontologico da parte dell’AGCOM e dell’Ordine Professionale), continuano a sfornare quotidiani servigi positivi sugli effetti della crisi che sarebbe già stata superata con la bacchetta magica del Governo, visto che le banche (che hanno fatto pagare a rate alla clientela la stabilità) non sono fallite e che la ripresa economica è già in atto.

Mentre i dati dell'Istat (non quelli delle cattive associazioni dei consumatori, che sarebbero schierate contro il Governo!), richiamano una dura realtà di un aumento del deficit-pil raddoppiato nei primi nove mesi del 2009; la perdita dei posti di lavoro pari a 389.000 unità a novembre rispetto all’anno prima, la disoccupazione che ha raggiunto l'8,3%,il dato più elevato dall’aprile 2004.

Nei primi tre trimestri del 2009, l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al pil è stato del 5,2%, contro il 2,8% di gennaio-settembre del 2008 (era 6,1% al termine del secondo trimestre del 2009). Solo nel terzo trimestre dell'anno scorso il disavanzo pubblico è stato pari al 3,3% (era 3,2% ad aprile-giugno), più che raddoppiato rispetto all'1,3% dello stesso periodo del 2008. Nel terzo trimestre del 2009 il saldo primario è stato positivo e pari a 2,244 miliardi (era 14,921 miliardi nello stesso periodo del 2008), con un'incidenza positiva sul pil dello 0,6%, mentre era +3,9% a luglio-settembre dell'anno prima.

Nei primi nove mesi del 2009, il saldo primario rispetto al pil è negativo e pari allo 0,8%, contro il +2,3% dello stesso periodo del 2008. A luglio-settembre,il saldo corrente (risparmio) è stato negativo e pari a 940 milioni, contro il valore positivo di 6,499 miliardi dello stesso trimestre dell'anno precedente, con un'incidenza negativa sul pil pari allo 0,2% (+1,7% nello stesso periodo del 2008). Nei primi nove mesi del 2009, inoltre, il saldo corrente in rapporto al pil è negativo e pari al 2,3% (era +0,3% nei primi tre trimestri del 2008).

Il tasso di disoccupazione a novembre ha raggiunto l'8,3%, il dato più alto da aprile 2004. A novembre 2008 il tasso di disoccupazione si era attestato al 7,1%. Le persone in cerca di occupazione nel mese erano 2.079.000, cioè 313.000 in più rispetto ad un anno prima e 30.000 in più rispetto ad ottobre. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,5%, segnando una riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente contro un aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a novembre 2008. L'occupazione a novembre è diminuita di 389.000 unità rispetto allo stesso mese del 2008 e di 44.000 rispetto ad ottobre.

E mentre il debito pubblico macina nuovi record, attestandosi ad ottobre 2009 a 1.801,6 miliardi di euro pari a ben 30.000 euro che grava sulle spalle di ogni cittadino, o se si preferisce di ben 85.761 euro per ognuna delle famiglie italiane, cresciuto di 137,963 miliardi di euro in soli 10 mesi,con un aumento dell’ 8,3% ad una media di 13,8 miliardi di euro al mese, destinato a lievitare ancora, secondo le proiezioni dell’Adusbef, di altri 142 miliardi nei prossimi 12 mesi, attestandosi alla cifra spaventosa di 1.943,784 miliardi nell’ottobre 2010, con un gravame pari a 32.396 a testa e di ben 92.561 euro a nucleo familiare, e le famiglie impoverite devono ricorrere ai debiti, con prestiti del 2,9%, le favole rassicuranti della televisione pubblica,sforna servizi di benessere pubblico e di corsa alle vacanze esotiche,per la fiorente disponibilità economica.

Adusbef e Federconsumatori rivolgono un appello alla serietà ed alla completezza dell’informazione, perché continuare a mistificare la realtà ed a nascondere la testa sotto la sabbia, non rappresenta la migliore soluzione ai problemi del paese ed all’uscita da una congiuntura sfavorevole, che deve ancora manifestare i suoi deleteri effetti nei prossimi mesi.

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