giovedì 28 gennaio 2010

Dagli scarti delle olive nuovi prodotti farmaceutici

Nel Centro Ricerche ENEA della Casaccia, un team di ricercatori coordinato da Massimo Pizzichini ha sviluppato un innovativo processo di trattamento delle acque di vegetazione olearie.


Le acque di vegetazione delle olive costituiscono uno dei maggiori problemi ambientali per i Paesi a vocazione olivicola, come l’Italia. I reflui vengono smaltiti con il riversamento sul terreno nonostante il loro carico inquinante.

Nel Centro Ricerche ENEA della Casaccia, un team di ricercatori coordinato da Massimo Pizzichini ,ha sviluppato un innovativo processo di trattamento delle acque di vegetazione olearie, da cui si ricavano semilavorati dalle interessanti prospettive d’impiego nel settore alimentare, cosmetico e fitoterapico. In questo modo, viene annullato il carico inquinante delle acque.

Alla base del trattamento ci sono i processi di filtrazione delle acque, che permettono di recuperare i polifenoli, principi attivi dalle riconosciute proprietà biomediche.

I polifenoli svolgono un’azione importante sulla salute dell’uomo. Hanno straordinarie proprietà antiossidanti: combattono i radicali liberi che sono la causa di diverse malattie come le infiammazioni, l’infarto e il cancro, in particolare quello al seno, al colon e alla prostrata. Questi composti naturali sono già presenti sul mercato come integratori alimentari.

Dal trattamento delle acque è possibile ottenere, inoltre, un’acqua vegetale purificata, ricca di potassio e povera di sodio. Per le sue caratteristiche, potrebbe essere utilizzata come base per speciali bevande dalle proprietà curative.

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