venerdì 15 gennaio 2010

UNICREDIT CHIEDE PIZZO DI 3 EURO PER PRELIEVI SPORTELLO.

Adusbef invita i correntisti a boicottare la banca e chiudere i conti.

Unicredit, la banca dei derivati avariati appioppati disinvoltamente a piccole e medie imprese ed enti locali, impone un ulteriore pizzo a carico dei correntisti, che non ricevono nulla sui soldi depositati con tassi di interesse pari allo zero ,ma pretende 3 euro su ogni prelievo allo sportello.
Una salata commissione del 3 per cento su un malcapitato consumatore che dopo aver depositato i suoi soldi in banca, si permette di chiedere 100 euro in contante allo sportello, ossia soldi suoi.

In questi giorni infatti i correntisti della banca del signor Profumo stanno ricevendo una lettera che comunica le nuove condizioni contrattuali modificate unilateralmente a partire dal 1 febbraio 2010: un pizzo da 3 euro il prelevamento allo sportello fino a 1.500 euro.

Nella comunicazione Unicredit spiega come il gruppo abbia «realizzato importanti investimenti» e «reso più capillare la rete degli sportelli automatici Atm»: la nuova commissione, detto in altri termini, serve, come spiega lo stesso istituto di credito, a «incentivare l' uso del bancomat» a scapito del servizio allo sportello. In quest' ottica i limiti di importo giornaliero e mensile «vengono complessivamente elevati a 1.500 euro».

Poiché in base al decreto Bersani «Eventuali modifiche peggiorative dei rapporti di conto corrente potrebbero essere effettuate solo in presenza di giustificato motivo e clausole contrattuali che le consentano», l'introduzione di questo nuovo balzello deve portare i correntisti a chiudere il conto corrente, senza oneri e senza spese, effettuando un boicottaggio di massa contro Unicredit, per indurla a recedere da un ulteriore pizzo, probabilmente imposto per pagare i bonus, stock option e le elevatissime retribuzioni dei manager,sulla pelle dei correntisti e dei risparmiatori.

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