sabato 16 gennaio 2010

DERIVATI AVARIATI: PROCURA MILANO SEQUESTRA 1,2 MILIONI EURO UBM-UNICREDIT.

La Procura della Repubblica di Milano sequestra 1,2 milioni euro ubm-unicredit.
Adusbef chiederà costituzione parte civile processo derivati truffa.

Dopo i sequestri ordinati dalla Procura della Repubblica di Milano per i derivati truffa appioppati disinvoltamente al Comune di Milano, un'altra eclatante ordinanza è stata eseguita nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura della Repubblica di Acqui Terme, che dopo aver disposto il sequestro di 1 milione e 200 mila euro nella sede milanese della Bayerische Hypo und Vereinsbank (gruppo Unicredit), ha ipotizzato il reato di truffa aggravata ai danni del Comune.

Il provvedimento cautelare,eseguito dagli agenti della Guardia di Finanza della tenenza di Acqui Terme nello scorso novembre,è stato confermato ieri, cioè soltanto dopo che la decorrenza dei termini per consentire ad Unicredit di procedere all' impugnazione del provvedimento cautelare.
La vicenda relativa agli "swap"dell' amministrazione comunale acquese prende piede in Procura dopo la denuncia presentata il 24 ottobre 2008 da un gruppo di cittadini riunitisi nel «Comitato Difesa Finanze Comunali» (Co.Di.Fi.Co.) che a loro spese hanno evidenziato le "storture" presenti nei derivati avariati stipulati tra il 2001 e il 2006 con la banca del signor Alessandro Profumo.

Una girandola di otto swap (ora ne sono rimasti tre derivati) che stanno portando il municipio a una perdita potenziale di poco meno di un milione di euro.
Tra i punti contestati dalla Procura, la presenza di commissioni applicate e non dichiarate da Unicredit al momento della sottoscrizione dei contratti di 968.238,15 euro. Insomma, la banca avrebbe applicato costi occulti per quasi un milione di euro, somma che doveva essere versata nelle casse del Comune, invece di essere incamerata dalla stessa banca per rimpinguare i profitti sulla pelle della collettività.

Con la scelta di Unicredit di non procedere all' impugnazione del provvedimento cautelare di sequestro della somma, si apre una strada "giudiziaria" simile a quella percorsa dalla Procura di Milano nella vicenda degli swap stipulati nel 2005 per l' importo 1,7 miliardi (audizione dei funzionari di banca e comunali informati sui fatti con il possibile rinvio a giudizio),con i manager di Unicredit ancora ala loro posto perché protetti dall’alta dirigenza che,secondo intercettazioni acquisite dal PM di Milano Alfredo Robledo, brindavano alla truffa a danno della collettività.

Somme più leggere del Comune di Acqui Terme rispetto agli swap di Milano, ma che confermano una ben studiata "strategia" nella vendita e sottoscrizione di derivati avariati,una vera e propria scommessa con i denari dei contribuenti nei mercati finanziari per ottenere benefici immediati (grazie all' up front) a fronte di forti rischi di maggiori oneri futuri per l' ente locale (il mark to market quasi sempre negativo da pagare a scadenza).

Adusbef, grata al Comitato Spontaneo (Codifico) composto da cittadini ed imprenditori coraggiosi, che sempre di più si ribellano all’arbitrio ed ai comportamenti truffaldini dei signori banchieri, adusi ad agire indisturbati spesso con la diretta complicità e la protezione delle Autorità vigilanti (Consob e Bankitalia in primis), ha dato mandato ai propri legali del Piemonte, di preparare una costituzione di parte civile al processo penale, per contribuire ad inchiodare Banca Unicredit alle sue precise responsabilità.

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