venerdì 17 dicembre 2010

BANCHE DATI: LA DOPO PRONUNCIA DEL GARANTE PRIVACY, MILIONI DI ISCRIZIONI CRIF E SIC, ILLEGALI.

Dopo la pronuncia odierna del Garante della Privacy,che ha fatto cancellare da una Sic (Sistemi di informazione creditizie), i dati relativi ad un finanziamento chiesto da un cittadino, abusivamente inseriti poichè l'interessato, al momento di richiedere un mutuo ipotecario, aveva scoperto di essere stato iscritto a sua insaputa, come cattivo pagatore da una finanziaria dalla quale aveva in passato ricevuto un prestito, vi potrebbero essere almeno il 50% dei dati raccolti e custodite nelle banche dati private dei cosiddetti "cattivi pagatori", che non hanno ricevuto alcuna comunicazione preventiva di tale inserimento nella black liste di banche e finanziarie.

Il Garante della Privacy ha stabilito infatti che, l'iscrizione nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic,ossia banche dati contenenti informazioni sull'affidabilità finanziaria delle persone, denominate in precedenza centrali rischi private) di una posizione debitoria è lecita solo se ne è stato dato preavviso al consumatore che ha richiesto il finanziamento.

Nel corso dell'istruttoria la finanziaria ha sostenuto che l'iscrizione dell'interessato per una ''sofferenza realmente esistita e mai sanata'' era stata determinata dal fatto che il cliente aveva corrisposto solo trentacinque rate su trentasei previste dal piano di restituzione. Il beneficiario del finanziamento, invece, ha potuto dimostrare di aver pagato tutte le rate previste, delle quali una, presumibilmente per errore, non era stata registrata dalla finanziaria.

Adusbef e Federconsumatori chiedono alle varie Crif ed ai Sic di espungere dalle loro banche dati posizioni non comunicate agli interessati, in linea con la recente pronuncia,ed al Garante della Privacy di effettuare ispezioni a campione,per far bonificare milioni di posizioni detenute illegalmente da parte di soggetti privati che non solo hanno mai comunicato ai cittadini tali iscrizioni nei loro registri,ma che addirittura non rispondono neppure alle sacrosante richieste di informazione e di cancellazioni rivolte dagli stessi consumatori danneggiati,che scoprono di essere "cattivi pagatori" quando si vedono negare un prestito o un finanziamento.

Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Fonte: Adusbef

Nessun commento:

Posta un commento