I Carabinieri del NAS a conclusione di una complessa attività investigativa riguardante un sodalizio criminoso dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti costituite da "smart drugs" (letteralmente droghe furbe) celate all'interno di prodotti indicati come "profumatori d'ambiente" variamente denominati (spice center, spice arctic sinergy, bonzai citrus, cream ecc.), spacciati in Italia sia tramite internet che attraverso una capillare rete di negozi del tipo "smart shop", hanno eseguito in località situate in 15 regioni e 54 province del territorio nazionale:
- 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone coinvolte a vario titolo nei fatti delittuosi;
- 122 perquisizioni presso altrettanti piccoli locali commerciali comunemente denominati "smart shop", dove, oltre a prodotti che rientrano in categorie merceologiche quali tisane, incensi, integratori alimentari, profumatori di ambienti e sali da bagno, possono trovarsi altresì energizzanti e sostanze psicoattive;
- il sequestro preventivo di un'azienda di Peschiera Borromeo (MI).
L'iniziale inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli delegata al NAS, era finalizzata ad accertare la causa del ricovero in gravi condizioni presso un ospedale partenopeo, di un giovane napoletano, per una intossicazione acuta, che aveva assunto una sostanza tossica contenuta all'interno di un profumatore per ambiente. I successivi esami di laboratorio hanno consentito di individuare una molecola psico-attiva denominata JWH-018, definita dall'Istituto Superiore di Sanità pericolosa per la salute pubblica per l'elevata potenzialità di indurre dipendenza e problemi a livello cardiocircolatorio e del sistema nervoso.
Durante le indagini è emerso, fin da subito un quadro criminale d'insieme altamente insidioso caratterizzato da una clientela fidelizzata, costituita perlopiù da giovanissimi anche in età adolescenziale, dal ricorso al passaparola ed al mercato on-line, dall'elusione delle consuete attenzioni genitoriali.
Gli esiti delle indagini costituiscono un'innovativa scoperta nel panorama investigativo. Infatti, gli accertamenti da un lato hanno debellato l'inconsueto "modus operandi" illegale, sostanziatosi nella diffusione di sostanze stupefacenti attraverso circuiti commerciali leciti, dall'altro hanno fatto emergere un oscuro sistema di ricerca di principi psicoattivi, non ancora formalmente vietati, perché non inseriti nella tabella degli stupefacenti.
In tale contesto i Carabinieri del NAS, attraverso un'accurata analisi dei riscontri raccolti, oltre ad individuare la ditta che importava, produceva e commercializzava le smart-drugs, hanno evidenziato che nell'ambito dell'organizzazione i vari soggetti ricoprivano differenti ruoli ben definiti, distinguendosi tra promotori, procacciatori ed organizzatori, pusher e faccendieri.
Le indagini, integrate anche da attività tecniche e pedinamenti, hanno altresì palesato il coinvolgimento diretto di alcuni titolari delle cosiddette rivendite "smart shop", destinatari dei 122 provvedimenti di perquisizione al fine di rintracciare prodotti contenenti principi attivi oggetto dell'inchiesta.
Nel corso dell'attività, condotta anche attraverso l'intercettazione di varie utenze telefoniche localizzate, tra l'altro, in Italia, Olanda ed Europa dell'Est, è stato possibile procedere all'arresto di altre due persone ed al sequestro di:
- un laboratorio di produzione clandestina di sostanze psicotrope di sintesi;
- 3 tonnellate di "erbe";
- 20.000 deodoranti per ambienti contenenti cannabinoide sintetico;
- 30 Kg di allucinogeno;
- 100 Kg di cannabis indica, che una volta raffinati e inviati al mercato avrebbero fruttato quattro milioni di Euro circa.
Fonte: Carabinieri.it
Nessun commento:
Posta un commento