lunedì 27 dicembre 2010

MULTA DI 700 EURO PER AVER DISDETTO IL CONTRATTO TELEFONICO. L’ADICO DENUNCIA GLI OPERATORI DI TELEFONIA MOBILE

Ai più «fortunati» l’Agenzia delle entrate ha chiesto somme che non superano i 200 euro. Ma altri si sono ritrovati con un atto di accertamento da 6.700 euro. E tutto per aver disdetto un contratto telefonico attivato con la partita Iva – denuncia l’ADICO.

Sono otto gli utenti che in questi giorni si sono rivolti all’associazione dei consumatori ADICO. L’Agenzia delle entrate, in pratica, richiede agli utenti il pagamento di una tassa governativa (25,82 euro a bimestre) riferita all’uso dei cellulari. Peccato, però, che le otto contestazioni segnalate all’associazione riguardino carte Sim attivate a suo tempo con la partita Iva, ma poi disattivate. Non solo. «Il pagamento della tassa – spiegano i legali dell’Adico di Venezia – è appannaggio dell’operatore telefonico che è sostituto di imposta. Casomai, dunque, l’Agenzia dovrebbe chiedere i soldi alla compagnia e non all’utente».

La questione appare alquanto strana. Gli otto cittadini, provenienti soprattutto da Mestre, hanno portato all’associazione l’«atto di accertamento di violazione e irrogazione di sanzioni in materia di tasse sulle concessioni governative per l’impiego di apparecchiature terminali per il servizio radiomobile». Per esempio, spiegano ancora i legali dell’ADICO, «c’è una signora che ha ricevuto quattro fatture del 2008, per un totale di 177,76 euro, compresi gli interessi di mora. Però, lei, come tutti gli altri, afferma di aver disattivato la Sim un anno prima. Dunque la compagnia telefonica non ha comunicato all’Agenzia l’avvenuta disattivazione e le Entrate si stanno rifacendo sul povero utente».

La vicenda ha dunque contorni oscuri, tanto più che almeno uno degli utenti che s’è rivolto all’ADICO dovrebbe in teoria sborsare 600 euro per diversi anni di mancato pagamento della concessione, pur avendo disattivato la propria Sim Card. «È incredibile – attacca Carlo Garofolini, presidente ADICOviene richiesto al consumatore il pagamento di una concessione governativa per una Sim Card che non hanno più. L’Agenzia dovrebbe rivalersi sugli operatori telefonici, che non hanno comunicato la disattivazione della carta».

Fonte: ADICO

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