domenica 26 dicembre 2010

WIKILEAKS SVELA I TIMORI USA SULLA CENTRALE NUCLEARE DI BELENE IN BULGARIA

Dubbi e perplessità sulla centrale nucleare di Belene, in Bulgaria, non sono solo una prerogativa dei gruppi ambientalisti locali e internazionali.

Tra i tanti documenti resi pubblici da Wikileaks, c’è anche una comunicazione riservata tra l’ambasciatrice statunitense nel Paese est-europeo, Nancy McEldowney, e i responsabili del governo sulla questioni energetiche.

In un paio di informative del 2009 la McEldowney fa il punto sul progetto, evidenziando tutte le criticità, che sono numerose e di natura molto complessa. Si va da un aumento vertiginoso dei costi (tanto che la Bulgaria potrebbe soffrire una perdita economica a causa di Belene), ai problemi relativi alle fonti di finanziamento, ai reiterati ritardi e ancora a “gravi timori per la sicurezza”.

A confermare questa situazione così poco confortanti sono “vari esperti”, affermano i dispacci dell’ambasciatrice, che manifestano grande scetticismo su una serie di dettagli tecnici, oltre a evidenziare che la costruzione di un impianto di quel genere in una zona altamente sismica costituisce un rischio molto serio.

La realizzazione della centrale di Belene – che lavorerà con due reattori VVER 1000 da 1.906 megawatt – è stata assegnata alla compagnia russa Atmostroyexport, che ha come socio di maggioranza lo Stato bulgaro che detiene il 51%. È notizia recente che Sofia sta cercando nel panorama internazionale un nuovo investitore strategico.

Val la pena rammentare che verso la fine del 2006 l’Unicredit e la Deutsche Bank avevano ritirato il loro appoggio economico al progetto proprio per le tante incertezze legate al suo sviluppo.

Per leggere i dispacci pubblicati su Wikileaks: http://www.guardian.co.uk/world/us-embassy-cables-documents/192407

Tratto da: CRBM

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