lunedì 27 giugno 2011

BANCHE: SU DENUNCIA CONSUMATORI PROCURA TRANI PROCEDE SU MOODY’S !

MA ABI NON RACCONTI FAVOLE: BANCHE ITALIANE PIU'SOLIDE PERCHE’ SPENNANO FAMIGLIE !

E’ stata la denuncia precisa di Adusbef e Federconsumtori, non della cricca dei banchieri dagli interessi occulti,che ha indotto la Procura della Repubblica di Trani, PM Michele Ruggiero,ad aprire un’inchiesta penale a carico di Moody’s per un report del 6 maggio 2010, che creò turbativa di mercato ed un crollo dei mercati azionari ed obbligazionari.

La decisione di Moody's di mettere sotto osservazione i bilanci di 16 banche italiane in vista di un possibile taglio del rating, non è incomprensibile, come ha affermato oggi il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, ma rientra in un filone speculativo di agenzie di rating che traggono profitti sia dai committenti che dalle banche,presenti nei loro assetti azionari.

Se le banche italiane non hanno mai avuto problemi, non è per le importanti capitalizzazioni effettuate, né per le operazioni di fusione e concentrazione a misura di alte prebende e stock option dei banchieri,che invece di migliorare la qualità dei servizi e ridurre i costi per le economie di scala, sono aumentati,ma per le politiche di cartello che neppure l’Antitrust riesce a scalfire,mentre non pretendiamo nulla da una Bankitalia a braccetto coi banchieri.

Gli istituti di crediti italiani "non hanno nulla da temere" non perché più brave e più efficienti nell’erogazione dei servizi bancari e nella gestione del credito e del risparmio,ma perché aduse a vessare con ordinari soprusi famiglie e piccole e medie imprese letteralmente spennate,con costi e condizioni tre volte più elevate della media europea, con un conto corrente che in Italia costa 295,66 euro,mentre nella media dell’Europa a 27 è pari a 114 euro.

L’Abi e le banche non tirino troppo la corda tariffaria,con commissioni e costi sproporzionati come 3 euro imposti per prelevare contante agli sportelli e 12 euro per certificare gli interessi passivi in detrazione sui mutui prima casa, perché utenti,consumatori e piccole e medie imprese cominciano a ribellarsi giustamente agli usi,abusi e soprusi bancari- sostengono Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori).

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