L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme sulle condizioni di vita all’interno delle nostre case: scarsa sicurezza, rumore, umidità, scadente qualità dell’aria interna, troppo freddo o troppo caldo.
Sono alcune delle cause che provocano, nelle case europee, la cifra impressionante di oltre 100 mila morti l’anno. Non solo, ma queste stesse condizioni contribuiscono all’insorgenza di molte lesioni e malattie, comprese quelle respiratorie, del sistema nervoso, cardiovascolari e tumorali. Il quadro poco confortante arriva dal report “Environmental burden of disease associated with inadequate housing”, pubblicato dal settore europeo dell’Oms.
“La casa – sottolinea Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms – dovrebbe essere un luogo sicuro. Ma per molti non lo è, specialmente per persone vulnerabili che trascorrono la maggior parte del loro tempo in ambiente domestico come i bambini piccoli, gli anziani e le persone con disabilità. Le condizioni abitative inadeguate rappresentano una minaccia per la salute che si può prevenire. Speriamo che questi nuovi dati portino i governi e le autorità locali a rivedere le politiche di protezione della salute degli europei, riducendo le disuguaglianze sociali”.
La mancanza di misure di sicurezza in casa, come i rilevatori di fumo – rileva l’Oms – è associata con 0,9 morti ogni 100 mila abitanti l’anno, equivalenti a più di 7000 morti del tutto evitabili ogni anno in tutta la Regione europea.
La gente muore persino di freddo in casa: le basse temperature interne causano 12,8 morti ogni 100 mila abitanti l’anno e l’esposizione al radon provoca 2-3 morti ogni 100 mila abitanti in alcuni Paesi selezionati. L’esposizione al fumo passivo porta a 7,3 morti e l’uso di combustibili solidi come fonte di energia domestica senza un’adeguata ventilazione è associato con 16,7 decessi per 100 mila bambini e 1,1 morti per 100 mila adulti ogni anno.
Fonte: http://www.sanitaincifre.it
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