L’eliminazione del virus mortale un modello per sconfiggere altre malattie.
“Nel celebrare uno dei maggiori successi per la FAO e i suoi partner, vorrei ricordare che questo straordinario risultato non sarebbe stato possibile senza gli sforzi congiunti e il forte impegno dei governi, delle principali organizzazioni in Africa, in Asia e in Europa, e senza il costante sostegno dei donatori e delle istituzioni internazionali", ha dichiarato il Direttore Generale della FAO Jacques Diouf.
Le parole di Diouf fanno seguito al riconoscimento ufficiale da parte dei paesi membri della FAO dell'eliminazione a livello mondiale del letale virus della peste bovina.
La Conferenza della FAO, il più alto organo direttivo dell'agenzia ONU, ha adottato una risoluzione che dichiara la peste bovina debellata a livello mondiale. La risoluzione esorta anche la comunità mondiale a prendere le necessarie misure di follow-up, garantendo che campioni del virus e del relativo vaccino vengano conservati in laboratorio in condizioni sicure e che vengano applicati standard rigorosi in materia di monitoraggio e segnalazione della malattia.
La dichiarazione è il passo finale di una decennale campagna globale portata avanti dalla FAO, in stretto coordinamento con l'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE), e con altri partner per debellare la peste bovina. Questo virus altamente contagioso ha ucciso negli anni milioni di bovini, di bufali e di altre specie animali, causando fame, carestie e crisi economiche, principalmente in Africa, in Asia e in Europa.
L'annuncio è arrivato dopo la conferma da parte dell'Assemblea Mondiale dell'OIE che il virus non è più in circolazione nel suo habitat naturale. L'ultimo focolaio di peste bovina è stato registrato tra i bufali selvatici del Kenya nel 2001, e l'ultima vaccinazione è stata effettuata nel 2006.
"Questo successo nell'eliminazione di un virus animale dimostra che gli interventi contro le malattie animali non rispondano alla logica del bene agricolo o commerciale bensì a quella di "Bene Pubblico Globale", in quanto contribuendo a ridurre la povertà, a migliorare la salute pubblica e la sicurezza alimentare, a garantire un più ampio accesso al mercato e migliori condizioni di salute degli animali, esse apportano benefici alle popolazioni e alle generazioni di tutto il mondo", afferma Bernard Vallat, Direttore Generale dell'OIE.
Un impegno comune
A partire dal 1994, la FAO ha guidato il Programma Mondiale di Sradicamento della Peste Bovina (GREP l'acronimo inglese), insieme all'OIE, all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) e ad altri partner istituzionali, governi, organizzazioni regionali quali l'Ufficio Inter-africano per le Risorse Animali e a tantissime comunità locali in tutto il mondo.
Questi meccanismi di cooperazione e coordinamento internazionale, finanziati da Unione Europea, Giappone, Irlanda, Italia, Francia, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti, UNDP e altri, e col supporto di istituzioni accademiche e di ricerca di tutto il mondo, sono stati fondamentali per riuscire a debellare la peste bovina, specialmente nei paesi più poveri.
Il successo del programma ha dimostrato l'importanza del sostegno politico e finanziario per i servizi veterinari, per il raggiungimento delle comunità locali, per la cooperazione regionale e la ricerca.
Le prossime iniziative
Sebbene il virus della peste bovina non sia più in circolazione tra gli animali viventi, esso è ancora presente in molti laboratori. La priorità immediata della fase post-eradicazione è quella di vigilare sulla possibilità di ricomparsa del virus tra gli animali a seguito di fuoriuscite accidentali o dolose dai laboratori.
"La peste bovina è la prima malattia animale ad essere stata debellata dall'uomo e la seconda malattia in generale dopo il vaiolo. Ma dobbiamo ora concentrare la nostra attenzione sulle misure da prendere affinché tale risultato sia sostenibile nel tempo e ne possano beneficiare anche le generazioni future. A tal fine, è necessario mettere in atto una strategia post-eradicazione che prevenga eventuali possibili ricomparse della malattia", ha affermato Diouf.
La FAO, l'OIE e i loro partner sono determinati a mettere in atto delle procedure concordate a livello internazionale per tenere questi stock di virus confinati all'interno di sicure strutture di laboratorio.
Cos'è la peste bovina
La peste bovina è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce diverse specie di animali ungulati selvatici e domestici, in particolare i bovini e i bufali. Molte specie, tra cui le pecore e le capre, quando infettate possono mostrare sintomi della malattia più lievi, ma il tasso di mortalità può raggiungere anche il 100% tra le mandrie di bovini e bufali. L'epidemia di peste bovina scoppiata in Belgio nel 1920 tra gli animali importati ha segnato un punto di svolta per attivare una cooperazione internazionale in materia di controllo delle malattie animali, e è stato fattore principale che ha portato alla creazione dell' OIE nel 1924.
Altre malattie animali ad alto impatto
La Peste dei Piccoli Ruminanti (Peste des Petits Ruminants, PPR) è una malattia animale transfrontaliera altamente contagiosa che colpisce i piccoli ruminanti sia selvatici che domestici, appartenente alla stessa famiglia del virus della peste bovina e del morbillo nell'uomo. Le pecore e le capre colpite mostrano gravi problemi respiratori e digestivi con alti tassi di mortalità.
L'afta epizootica (Foot-and-mouth disease, FMD) è una malattia virale degli animali ungulati, anch'essa altamente contagiosa, caratterizzata da febbre alta e lesioni ulcerose intorno alla bocca, sulla lingua e sulle zampe. L'infezione può essere letale negli animali giovani, come agnelli e maialini. Può anche provocare serie perdite a livello produttivo e costituire un grosso ostacolo al commercio internazionale dei prodotti da allevamento.
La brucellosi è una malattia infettiva da batterio, che provoca aborto, infertilità e diminuzione del latte da mungitura nei bovini, nelle pecore e nelle capre. Può inoltre colpire in maniera violenta anche gli uomini.
La rabbia è una malattia virale dei mammiferi, sia domestici che selvatici, che può influire negativamente sulla produzione agricola. Negli uomini l'infezione viene spesso trasmessa tramite i morsi dei cani. Essa costituisce una seria minaccia per la salute dell'uomo, specialmente nel caso dei bambini.
Fonte: http://www.fao.org
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